Tra piogge e caldo anomalo:
è un’Italia spaccata in due, c’è poco da dire. Al Centro Sud, eccezion fatta per la Toscana, domina l’Anticiclone Africano. Al Nord, invece, prosegue il passaggio dei fronti perturbati. Va detto che attualmente la dislocazione anticiclonica è leggermente mutata, costretta ad un lieve arrettramento – in direzione sud – proprio a causa della maggiore incidenza della circolazione atlantica.
Altri nubifragi?:
Quella che in più d’una circostanza avevamo definito configurazione di blocco, sta dando i suoi frutti. L’Alta Pressione, difatti, oltre ad interessare il nostro Paese è stata in grado di estendersi sull’Europa orientale ostacolando in tal modo il percorso delle perturbazioni. L’ultima in ordine di tempo, quella odierna, sarà responsabile di nuove intense precipitazioni sul Nord Italia e nelle province settentrionali toscane. Un contributo essenziale verrà dato dai venti meridionali, che esalteranno l’effetto rilievo prodotto dalle Alpi, dall’Appennino Ligure e dall’Appennino Tosco-Emiliano. Localmente potrebbero cadere sino a 80-100 mm di pioggia nell’arco di 24 ore, ma non escludiamo accumuli di maggior portata – si spera non eccezionale – sommando le successive 12 ore.
Un elemento comune: il caldo:
parlare di clima mite è riduttivo, basti pensare che ieri sono stati superati i 30°C. La definizione si addice alle condizioni climatiche del Nord Italia, ma anche del Centro, mentre il caldo è ben presente al Sud e nelle due Isole Maggiori. A prescindere dalla definizione, quel che è certo è che l’anomalia termica è possente.
Alta Africana in gran forma:
sperare in un cambiamento circolatorio, perlomeno a breve termine, è mera illusione. L’Anticiclone, ovviamente Subtropicale, si consoliderà ulteriormente nel fine settimana. Un affondo ciclonico lungo l’asse iberico-marocchino implementerà una risalita caldo-umida sulle nostre regioni e la struttura anticiclonica riceverà quell’alimentazione necessaria al raggiungimento delle regioni Settentrionali. Le temperature, aspetto principale del tipo configurativo, si manterranno su valori estremamente alti e i 30°C appaiono – ancora una volta – a portata di mano.
Staffetta Africa-Atlantico a fine mese?:
Probabile, sì, ma al momento non v’è alcuna certezza. Come sottolineato in apertura, nonostante prevalga l’ipotesi atlantica i modelli matematici di previsioni evidenziano discordanze e tentennamenti. L’Americano GFS, ad esempio, punta deciso sulla demolizione del muro anticiclonico per mano delle perturbazioni atlantiche. L’Europeo ECMWF, invece, si mostra più cauto e procrastina la fase anticiclonica – pur con caratteristiche meno esasperate – addirittura al Ponte di Ogni Santi.
Chi avrà ragione?:
Va detto che anche il modello europeo, negli ultimi giorni, ha proposto soluzioni non distanti dal collega d’oltre oceano. Ragion per cui siamo propensi a credere, pur senza remore, al cambio circolatorio definitivo agli esordi di novembre. Tra l’altro non escludiamo, stante alcuni elementi barici a contorno, che entro la prima settimana del prossimo mese possano manifestarsi i primi veri freddi di stagione.
Focus: evoluzione sino al 05 novembre 2013
Nel fine settimana ci aspettiamo condizioni di marcata stabilità su tutte le regioni. Molte città dovranno sopportare cieli grigi a causa di nebbie e banchi di nubi basse che al Nord in particolare potrebbero persistere anche nelle ore centrali. Le temperature si manterranno abbondantemente al di sopra delle medie stagionali e come detto non sono da escludere punte di circa 30°C al Sud e nelle Isole Maggiori. Domenica, tuttavia, proprio al Nord potrebbero manifestarsi i primi cenni di cambiamento.
Cambiamento che potrebbe subentrare fin dagli esordi della prossima settimana, con l’ingresso di una prima vigorosa perturbazione atlantica che spianerebbe la strada ad una serie di impulsi da ovest che apporterebbero condizioni di diffuso maltempo. Non solo, le temperature registrerebbero un brusco calo portandosi verso valori più consoni agli inizi di Novembre.
Evoluzione sino al 10 novembre 2013
L’ipotesi Artica, accennata nell’editoriale precedente, resta ancora valida e potrebbe concretizzarsi entro la prima decade di novembre.
In conclusione.
Ottobre verrà ricordato soprattutto per le alte temperature tipiche della tarda estate. Ma c’è anche chi, purtroppo, lo ricorderà per i nubifragi. Diciamo che dovendo fare un sunto dell’andamento mensile non si può certo asserire che il tempo abbia mostrato le tipicità della stagione autunnale.