Goccia fredda tra Polonia e Repubblica Ceca con conseguente fase di stagno barico che coinvolge anche la nostra Penisola.
Un’ondulazione ciclonica richiamata dalle coste settentrionali africane abbraccia, assieme a un minimo barico, le Nostre regioni centro-meridionali, le più interessate dalla rotazione ciclonica delle nubi e dalle precipitazioni.
In serata, le termiche nella bassa troposfera (1500 metri circa) presenteranno valori in prossimità del suddetto minimo pressorio pari a +7°C/+8°C, la +9°C sulla Sardegna.
Domani, martedì, noteremo un allungo dell’alta pressione dinamica oceanica sin su verso le terre di Groenlandia, la quale paleserà un’azione di blocco sulla porzione centro-occidentale del Vecchio Continente e fungerà al contempo da spartiacque tra le due evoluzioni meridiane fredde presenti in aperto Atlantico e sull’Europa centro-orientale.
E proprio l’attività vorticosa polare scandinava darà una piccola mano alla suddetta goccia fredda e alla suddetta fase lacunosa, attraverso il flusso di fresche correnti settentrionali ad essa connesso.
Sull’Italia, che vedrà un aumento della pressione e dei geopotenziali sui Mari di Ponente, ancora nubi e precipitazioni specie sulle regioni centro-meridionali peninsulari. Qui, termiche nella bassa troposfera tra +7°C/+8°C.
Mercoledì, si farà più intensa l’attività ondulatoria meridiana fredda di artica estrazione sull’Europa centro-orientale (termiche nella bassa troposfera anche inferiori agli 0°C).
L’asse di saccatura sarà tendenzialmente nord ovest – sud est, così la nostra Penisola sarà al limite rispetto alle correnti nord-occidentali legate a tale flusso perturbato (visto il ritorno dell’alta pressione delle Azzorre sul mediterraneo centro-occidentale, con elementi sub-tropicali africani più evidenti sulla Penisola Iberica).
Residua instabilità su Triveneto e sulle regioni del Centro e del Sud Italia.
Giovedì, l’attività depressionaria nord-europea, con perno barico che si posizionerà sulle Repubbliche Baltiche, continuerà a pilotare aria assai fredda di artica estrazione sull’Europa centro-orientale.
A risentire maggiormente di tale fredda attività ondulatoria in quota saranno le regioni del medio e dell’alto versante adriatico, terreno di rovesci e manifestazioni temporalesche (queste ultime probabili anche sulle aree interne del centro e del sud Italia, come sul basso versante adriatico).
Venerdì, il trend ondulatorio meridiano freddo nord-europeo capirà che sarà piuttosto complicato insistere e cercare varchi più meridionali di penetrazione.
Infatti, l’altra attività ondulatoria, quella atlantica, si farà sempre più ingerente sul comparto occidentale europeo, creando i presupposti per una nuova vasta ondulazione ciclonica in risalita dalle coste settentrionali africane in area mediterranea.
Quindi nuovo respiro sub-tropicale africano in quota, il freddo bloccato alle alte latitudini.
Quale evoluzione?
Il medio termine secondo il modello americano
Come conquistare il fortino mediterraneo?
La suddetta attività ondulatoria fredda nord-europea si unirebbe con quella atlantica, asse d’azione nord est – sud ovest.
Pian piano tale vasta saccatura traslerebbe a mo di pendolo in area mediterranea, squarciando momentaneamente il velo africano e dando vita a una nuova fase instabile e fresca.
Ma con gli inizi della prossima settimana, una probabile distensione dell’alta pressione delle Azzorre per paralleli, imporrebbe la sua legge in area mediterranea e su buona parte dell’Europa centro-occidentale.
Monitoriamo con attenzione.
Il lungo termine secondo il modello americano
Tra rimonte calde sub-tropicali africane e un’attività perturbata atlantica sempre smaniosa di interferire con l’estate mediterranea.
Ci ritorneremo.