Prescindendo gli indici teleconnettivi ai quali possiamo attribuire un valore 50/100, possiamo sintetizzare l’Atmosfera, anche in fase attuale di NAO posivita, sia come un fluido che risponde alle sollecitazioni di corpi freddi che si introducono in masse d’aria temperate. Questa esposizione fisica, di norma ed in generale, provoca delle medio ed alte oscillazioni della corda atlantica.
La precoce attività del vortice freddo, VP, sta determinando (determinerà) dei cavi d’onda sempre più profondi ed aperti in direzione del Mediterraneo. Tali ampie aperture e variazioni, termodinamiche saranno in grado di scindere l’anticiclone, nella sua bassa matrice sub-tropicale, in due diverse e reattive spinte dinamiche. Una ad occidente, in Atlantico, l’altra sulla medio ed alta Europa nord orientale.
Partendo dal concetto che l’ Atmosfera viene rappresentata come estrema variabilità dinamica, possiamo supporre che essa soffra molto più spesso dell’energia termica, denominata come pesante (aria fredda), piuttosto che nelle masse di calore (in particolar modo nei periodi autunnali/ invernali) che riescono a dominare le onde termiche.
Credo che non vi siano grandi misteri, tranne leggi ben definite e nominate come perseveranti, per dipanare questa matassa.
Il nostro involucro gassoso (Atmosfera) ha iniziato, dopo mesi e mesi di perseveranza, a stabilire nuovi equilibri termo – dinamici. Equilibri che stanno, via via, stanno riportando l’Atmosfera in una fase reattiva più normale. Compensazione.
Quindi non ci trovo nulla di stano nel vedere che a segni +, nelle medie frequentazioni, si stanno interponendo, in maniera massiccia, dei segni -.
Il mutamento delle stagioni, da ora in poi chiamate irregolari, sono sovente riconducibili a veri e propri gap termici non risolti nel passato.
Affrontiamo quindi queste nuove situazioni per meglio comprendere il futuro andamento stagionale.
Inverno freddo?
Al 70% sì… al 30% no!