Dominio Anticiclonico interrotto:
il merito del Vortice Polare è stato quello di aver ricondotto le perturbazioni non soltanto in Italia, ma in Europa. Rammentiamo ai lettori che alcuni Paesi quali Germania e Polonia – solo per fare un esempio – stanno affrontando una delle più severe siccità autunnali di sempre. Altro aspetto importante è che i fronti si muovono lungo quella che dovrebbe essere la naturale traiettoria, ovvero da ovest verso est. La mancanza di anticicloni di blocco sul comparto orientale del Continente fa sì che i fenomeni non assumano quella pericolosa consistenza registrata nei mesi scorsi.
Ridistribuzione delle figure bariche:
un altro effetto conseguente all’accelerazione del Vortice Polare è lo smentellamento di quella persistente figura anticiclonica continentale che ha dominato la scena meteorologica per più di un mese. La struttura stabilizzante più significativa è quella delle Azzorre, costretta dai fronti atlantici a restarsene abarbicata nei territori che gli competono.
E l’Inverno?:
La meteorologia, lo si è detto più volte, considera l’inizio ufficiale della stagione al primo del mese. Tuttavia, giusto dirlo, statistica vuole che la prima parte di Dicembre – spesso tutto il mese – abbia caratteristiche più simile all’Autunno che non all’Inverno. E’ naturale, pertanto, che le perturbazioni Atlantiche vengano a trovarci e non dobbiamo assolutamente trascurare gli effetti positivi prodotti da precipitazioni non eccessive e ben distribuite. O quasi.
Il Vortice Polare non molla:
L’immensa palla gelida, che staziona sul Polo Nord con parziale sconfinamento verso le aree settentrionali dell’Europa, dell’America e dell’Asia – sembra non avere la minima intenzione di decelerare. Che significa? Vuol dire che le perturbazioni continueranno a transitare sull’Europa centro settentrionale, intervallando degli excursus nel Mediterraneo.
Non tutti i mali vengono per nuocere:
se è vero che sin tanto che il Vortice Polare non subirà dei disturbi non avverrà nessa incursione fredda, è altrettanto vero che il tipo di configurazione barica sta favorendo l’accumulo d’aria gelida alle alte latitudini. L’Anticiclone Russo-Siberiano, ad esempio, è visto in ulteriore consolidamento nelle prossime settimana e potrebbe cominciare a mettere il naso sul comparto europeo.
Cambiamenti dopo metà mese:
il periodo più propizio per le prime incursioni d’aria gelida sembra essere quello a cavallo tra il 15 e il 20 Dicembre. Sarà allora che il Vortice Polare comincerà a rallentare e vi sarà modo per la strutturazioni di blocchi anticiclonici consistenti.
Focus: evoluzione sino al 18 dicembre 2011
Le prossime 48 ore saranno caratterizzate da forti venti e dal transito di un blando sistema frontale che arrecherà precipitazioni su Adriatiche e nel Mezzogiorno. Caleranno le temperature e la causa è riconducibile ad un flusso d’aria relativamente fredda proveniente dal nord Atlantico. Dopodiché assisteremo ad un miglioramento, indotto dal ritorno dell’Alta Pressione.
Miglioramento che potrebbe rivelarsi meno convincente nelle regioni Centro Settentrionali, le più esposte al flusso umido e instabile proveniente dall’Atlantico. A fine periodo, come detto pocanzi, si assisterà ad un primo rallentamento del Vortice Polare e una saccatura Artica avrà modo di insinuarsi in Europa.
Evoluzione sino al 23 dicembre 2011
Le festività Natalizie potrebbero condurre i primi freddi anche sull’Italia, ma sulla natura e le dinamiche torneremo nei prossimi aggiornamenti.
In conclusione.
Permetteteci, in conclusione, una piccola considerazione. Negli ultimi 2 anni il mese di Dicembre s’è rivelato freddo e nevoso su gran parte dell’Europa. Ma poi Gennaio e Febbraio si rivelarono poveri di soddisfazioni. Quindi vi domandiamo. Non è meglio pazientare e attendere che l’Inverno giunga nei mesi che meglio gli si addicono?