Piogge torrenziali, inondazioni, frane:
questi gli effetti distruttivi della terza perturbazione di novembre. Chi segue le nostre previsioni giornalmente, sapeva che le piogge avrebbero potuto assumere carattere temporalesco e di nubifragio. E sapeva che l’alta Toscana, la Liguria, il Triveneto, poi il Lazio, l’Umbria e nuovamente la Toscana, sarebbero state le regioni più a rischio. Previsioni che trovano riscontro dalle notizie giunte ieri e nelle ultime ore. Da stamane, infatti, violenti nubifragi temporaleschi si sono abbattuti tra il Grossetano e il Ternano, provocando alluvioni su Orvieto e Grosseto. Vi invitiamo a seguire gli aggiornamenti nella sezione relativa alle flash news.
Temibile goccia fredda:
l’affondo ciclonico iberico, responsabile assieme all’Alta di Blocco Balcanica delle piogge torrenziali, sta isolando un Vortice di Bassa Pressione alle alte quote atmosferica. Quella che in gergo definiamo goccia fredda, impatterà le coste del nord Africa e minaccia di avere effetti deleteri. Domenica mattina, ad esempio, l’Andalusia è stata investita da un groppo temporalesco che ha causato nuove inondazioni nella Provincia di Almeria.
Maltempo nelle isole maggiori?:
Certamente si verificheranno delle piogge, soprattutto in Sardegna, tuttavia va detto che rispetto a qualche giorno fa abbiamo assistito ad un benefico ridimensionamento dell’ondata di piogge. Da cosa è dipeso? Dalla differente traiettoria della goccia fredda, che sappiamo essere in grado di mutare posizionamento da un momento all’altro. E’ per questo che riteniamo importante non abbassare la guardia, non escludiamo che il vortice possa percorrere i Canali Insulari esponendo alcuni settori delle isole a piogge di eccezionale intensità. Peraltro c’è da dire che alcuni Modelli, tra cui quello Europeo ECMWF, indicano un passaggio più alto che si tradurrebbe in una conferma della vigorosa ondata di maltempo.
Vortice Polare, Atlantico e Anticiclone:
vi starete chiedendo qual è la correlazione esistente tra le tre figure. Proviamo a spiegarlo. Cominciamo dal Vortice Polare. Nei prossimi 10 giorni dovrebbe compattarsi, limitando in tal modo l’inserimento di altre profonde saccature cicloniche sulla Penisola Iberica. Un suo compattamento coincide, solitamente, con un maggiore tensionamento della corda atlantica. I fronti perturbati scorreranno, presumibilmente, a nord delle Alpi influenza parzialmente le regioni settentrionali e in minima parte il centro. Per quanto riguarda l’Alta Pressione, stiamo parlando dell’Anticiclone presente sull’Europa orientale e che nel lungo periodo potrebbe trovare man forte nella nascita di una struttura altopressoria continentale.
L’ipotesi artica:
ne abbiamo già parlato nell’editoriale di venerdì scorso, nell’ultima decade del mese potrebbe concretizzarsi un brusco cambiamento circolatorio. L’impennata dell’Alta delle Azzorre verso nord porterebbe una saccatura Artica verso l’Europa occidentale. Ma stavolta potrebbe non esserci la lacuna barica iberica, il ché determinerebbe l’inserimento dell’aria fredda dalla Valle del Rodano nel Mediterraneo. Primo, vero assaggio invernale? Può darsi. Per ora limitiamoci a sottolineare che, chi prima e chi poi, i più autorevoli modelli considerano plausibile tale ipotesi.
Focus: evoluzione sino al 25 novembre 2012
Sull’Italia insisterà un regime di variabilità, almeno sino a mercoledì, con piogge più probabili nelle isole maggiori. Un campo di Alta Pressione dovrebbe indurre un miglioramento tra giovedì e venerdì, mentre sabato potrebbe tornare il maltempo. La causa? Una nuova perturbazione dalla Penisola Iberica. Interesserebbe soprattutto il centro nord, ma rispetto alla fase attuali ci sarebbero ripercussioni maggiori anche al sud.
L’innalzamento del flusso perturbato determinerà un graduale miglioramento su gran parte del Paese. Soltanto al nord potrebbe registrarsi una parziale influenza della circolazione atlantica, con tempo piuttosto variabile e precipitazioni maggiormente probabili sulle Alpi. Verso la fine dello step previsionale ci aspettiamo il succitato cambio circolatorio, che avverrebbe a seguito di un nuovo indebolimento del Vortice Polare e un contemporaneo innalzamento dell’Anticiclone delle Azzorre verso nord.
Evoluzione sino al 30 novembre 2012
La saccatura Artica potrebbe arrivare, impetuosa, entro fine novembre arrecando il primo, severo peggioramento di chiaro stampo invernale.
In conclusione.
Inutile, a nostro avviso, ribadire l’estrema dinamicità di questo autunno. Ma preme sottolineare, poiché la prima pagina è stata catturata dalle piogge, la pesante anomalia termica positiva che interessa gran parte dell’Italia.