Atlantico protagonista:
dopo un periodo di bel tempo, a dir la verità di breve durata, abbiamo assistito ad un repentino cambiamento delle condizioni meteorologiche. Stavolta non c’è stata un’irruzione fredda, bensì il ritorno delle perturbazioni atlantiche. Dapprima sulla Spagna, poi che in Italia. Non fa caldo, questo va detto. Diciamo che le temperature stazionano a ridosso delle medie stagionali, pur con tutte le eccezioni del caso. Nelle località costiere, ad esempio, il clima è relativamente mite a tratti primaverile. Al Nord, invece, la primavera appare distante e la neve è tornata a visitare le bassissime quote.
Maltempo in ulteriore accentuazione:
la prima perturbazione ebbe degli effetti principalmente sulle regioni settentrionali, sulle tirreniche e nelle due isole maggiori. Quella odierna è ben più corposa, perché sfruttando il varco aperto dalla precedente si è gettata con foga nel Mediterraneo scavando vortice di Bassa Pressione a ridosso della Sardegna. Il minimo procederà verso sudest e in tal modo apporterà condizioni di maltempo un po’ ovunque. Sarà un transito veloce, difatti già a metà settimana subentrerà un generale miglioramento.
L’Alta delle Azzorre:
più di una volta, in passato, s’è posto l’accento sull’importanza della collocazione anticiclonica azzorriana per le sorti invernali. E difatti, da dicembre, il posizionamento a ridosso dell’Europa occidentale ha permesso qualche spinta settentrionale e conseguenti irruzioni fredde nel cuore del Mediterraneo. Quella stessa posizione è osservabile attualmente ed è per questo che riteniamo possibili ulteriori incursioni artiche nel prosieguo stagionale.
Miglioramento effimero:
l’argomento “Alta delle Azzorre” è imprescindibile anche per poter affrontare la strettissima attualità meteorologica. Passato il maltempo, lo si è detto, tornerà il sole. Il netto miglioramento si affaccerà da ovest e avverrà proprio per mano di una propaggine anticiclonica oceanica. Ma è bene non illudersi. Trattandosi di un’appendice – l’intera struttura resterà confinata ad ovest – registreremo un nuovo peggioramento già nel fine settimana.
E la primavera?:
I giorni scorsi osservammo i modelli virare repentinamente in direzione di un anticipo primaverile in piena regola. All’epoca si ipotizzò una prima fiammata africana, ma esprimemmo delle perplessità legate proprio all’estrema dinamicità insita nell’imminente passaggio stagionale. Ed ecco che quelle stesse perplessità trovano riscontro nelle proiezioni odierne. I più autorevoli modelli propendono per una vivacità barica tale da alternare periodo di sole a rapide incursioni artiche. Se non artiche comunque nord atlantiche.
Inverno finito?:
Probabilmente no. A nostro avviso sussistono buone chance per un’altra, poderosa irruzione artica e potrebbe realizzarsi a cavallo tra fine febbraio e i primi di marzo. Segnali in tal senso sembrano giungere anche delle proiezioni a più lungo termine.
Focus: evoluzione sino al 01 marzo 2015
La fase centrale settimana proporrà un generale miglioramento, che da nord si estenderà progressivamente verso sud. Insisteranno delle insidie instabili tra le due Isole Maggiori, ma poi dovrebbero cessare anche in quel settore. E nel momento in cui il sole tornerà a splendere avremo una nuova incursione instabile, presumibilmente dai quadranti settentrionali. Non escludiamo l’intrusione d’aria fredda di matrice artica, che ci riporterebbe nuovamente in inverno.
Tale andamento altalenante potrebbe accompagnarci sino a fine mese, ma occhio agli ultimi giorni di febbraio perché potrebbero realizzarsi dinamiche in grado di incentivare un’irruzione artica ben più consistente.
Evoluzione sino al 06 marzo 2015
La prima settimana di marzo potrebbe mostrarci condizioni meteorologiche prettamente invernali, il che andrebbe comunque da considerarsi assolutamente normale nonostante l’avvio ufficiale della primavera meteorologica.
In conclusione.
La stagione volge al termine, è vero, ma come detto più volte non dovremo stupirci se nuove incursioni fredde verranno a ricordarci che anche marzo più assumere connotati invernali.