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Tornerà l’Atlantico o verrà altro freddo?

di Ivan Gaddari
01 Feb 2010 - 14:51
in Senza categoria
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A cavallo tra la prima decade e la seconda mensile, un nucleo di aria fredda potrebbe raggiungere l'Europa centrale ed estendersi poi sull'Italia. Al momento si tratta di un'ipotesi, percorsa dai principali modelli di previsione. Fonte (www.meteogiornale.it/mappe), elaborazione grafica a cura di Ivan Gaddari per MTG.
L’elemento saliente a breve termine.
Il freddo ci terrà compagnia per 24 ore ancora, poi il possente cambio circolatorio in atto sui settori occidentali europei determinerà un innesco atlantico che giungerà fin sull’Italia causando il transito di un’intensa perturbazione oceanica.

L’elemento saliente a medio termine.
Dopo il suddetto peggioramento, che andrà a coinvolgere l’intera Penisola, si andrebbe a manifestare una breve pausa anticiclonica. La situazione in Europa appare infatti compromessa, con un’Alta Pressione Russo-Siberiana pronta a innescare nuovi nuclei di aria gelida verso sudovest. Sembra possibile, verso la conclusione della prima decade di Febbraio, una nuova spinta anticiclonica azzorriana in direzione Nord. Si verrebbero a creare così i presupposti per una nuova meridianizzazione delle correnti che potrebbero facilitare lo scorrimento di un Vortice d’aria fredda sino alle porte dell’Italia.

L’elemento saliente a lungo termine.
Andrà quindi valutata la possibilità, perché tale sembra essere per ora, che l’aria fredda riesca a penetrare fin sul Mediterraneo.

Il trend a lungo termine:
Se l’ipotesi suddetta dovesse verificarsi, probabilmente le regioni che risentirebbero dell’azione fredda sarebbero quelle Centro Settentrionali, mentre il Sud potrebbe rimanere un po’ ai margini. Ma la possibilità che si concretizzi il tutto, come vederemo a breve, dipenderà da molti fattori.

Elementi di incertezza:
Uno dei maggiori punti di incertezza è dettato essenzialmente dalla dislocazione dei nuclei del Vortice Polare. Vortice Polare che continua ad essere disturbato e che pertanto potrebbe risultare invadente su molte aree continentali. Non è da escludere inoltre che l’Atlantico, tramite il ramo Canadese del Vortice, possa influenzare le condizioni meteorologiche sin sulle nostre regioni.

Fattori di normalità climatica:
Osservando la media relativa all’andamento termico peninsulare possiamo notare come a breve vi sarà una risalita che porterà i valori prossimi alla norma su molte regioni. Successivamente pare invece manifestarsi un nuovo calo, che andrebbe ad interessare soprattutto il Centro Nord.

Le precipitazioni sembrano invece destinate ad interessarci anche nelle prossime settimane, con una breve pausa attorno al 6-7 del mese. Si conferma in tal modo un Inverno dal punto di vista precipitativo ricco per tutto lo Stivale.

Focus: evoluzione sino al 14 febbraio 2010
Nei prossimi giorni le correnti si disporranno dai quadranti occidentali e verranno seguite da un transito ciclonico piuttosto consistente. Il tempo peggiorerà su tutte le regioni, a iniziare dal Nordovest. Sulle regioni Settentrionali si avranno altre nevicate a bassa quota, mentre altrove il calo termico si rivelerà più consistente. Le precipitazioni dovrebbero risultare localmente abbondanti. Seguirà un graduale miglioramento con breve fase anticiclonica.

In concomitanza con la seconda decade mensile il tempo potrebbe nuovamente peggiorare, ma andrà valutata la natura del peggioramento stesso. Sembra infatti, come detto in sede evolutiva, che nuova aria fredda possa fluire su parte delle nostre regioni e non escludiamo un’interazione con correnti più umide di provenienza atlantica.

Evoluzione sino al 19 febbraio 2010
Tempo che potrebbe restare compromesso anche nel lungo periodo, ma qui si entra nel campo dell’incertezza. Le manovre bariche su scala continentale appaiono piuttosto complicate, con contrapposizione tra nuclei di aria gelida e perturbazioni di tipo atlantico. E’ ancora presto per poter comprendere chi la spunterà sul Mediterraneo.

In conclusione.
Siamo quindi portati a credere che l’Inverno sia destinato a colpire con forza su varie aree continentali e come sta accadendo dall’inizio la nostra Penisola potrebbe rappresentare l’area di confluenza tra circolazioni diametralmente opposte.

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