Molto difficile ipotizzare un ritorno alla grande del Generale Inverno… oppure no?
La statistica, mero gioco di numeri, non ci viene troppo in aiuto, proponendoci casi contrastanti.
Dal punto di vista puramente numerico, infatti, le probabilità di un ritorno di un’ondata di freddo come quella dei giorni scorsi, con temperature estremamente basse, che, in alcuni singoli casi, hanno superato perfino i minimi del 1985, appaiono basse.
Abbiamo visto, esaminando i dati di Milano Brera, come i tempi di ritorno siano molto alti, 20-25 anni, ed ipotizzare un ritorno di un freddo di simile portata entro i prossimi due mesi apparirebbe un vero azzardo.
Ad esempio portiamo il caso del famoso inverno 1996-97, interessato, come gran parte di voi ricorderà, da un’intensa ondata di gelo siberiano proprio nel periodo natalizio, quando le temperature raggiunsero vertici notevoli di gelo, in tutta Italia, ma seguito da una stagione invernale piuttosto mite ed asciutta.
Questo esempio apparirebbe una conferma dell’evidenza statistica, che rende estremamente difficile il ripetersi a breve scadenza di punte estreme di freddo.
Ma, analizzando altri casi, scopriamo che l’uso di questo metodo statistico può essere molto ingannevole.
Siamo nel periodo natalizio del 1962. Tutta la nostra Penisola viene interessata da un’ondata di freddo fuori dal comune. A Milano Brera si registrano ben due giorni di ghiaccio consecutivi, evento piuttosto raro, con temperature massime di -1,6° e -0,2° i giorni 24 e 25 Dicembre 1962.
Statisticamente, sarebbe un evento raro, che si presenta ogni 5-6 anni, e non certamente nel corso del medesimo inverno.
Ed invece, dopo un lungo periodo dominato dalle correnti miti occidentali atlantiche, l’aria gelida, accumulatasi nel Nord Europa e sulle Isole Britanniche, travasò verso sud determinando l’insorgere di una lunghissima ondata di freddo sulla nostra Penisola.
Le temperature massime rimasero infatti sotto lo zero dal 18 al 25 Gennaio 1963, e poi tra il 29 Gennaio ed il 03 Febbraio, con un’ondata di gelo che fece storia.
Ricordiamo, tra i “casi” particolari del recente passato, la grande ondata di gelo in Europa del Gennaio 1987, quando il termometro scese sotto i meno trenta a San Pietroburgo, Helsinki ed altre città Nord Europee, ed una forte ondata di gelo colpì la nostra Penisola, accompagnata da grandi nevicate sul Settentrione.
Ebbene, sfidando le statistiche, un freddo ancora maggiore, proporzionatamente alla stagione, si ripresentò ad appena due mesi di distanza, nel mese di Marzo, caratterizzato da continue bufere di neve al Centro Sud e valori termici da record per il periodo.
E non si tratta di un caso isolato, nel Febbraio 1991 un’ondata di freddo “irripetibile” per quella stagione fredda, seguita da clima molto mite, presentò una recrudescenza accentuata nel mese di Aprile, con una grande nevicata sull’Emilia e gran parte della Pianura Padana in data 19 Aprile.
Anche in inverni gelidi quali il 1929 ed il 1956 si registrarono improvvise recrudescenze del freddo nel corso dei mesi primaverili successivi.
Insomma, se seguiamo l’andamento del massimo freddo invernale, notiamo come esso sia caratterizzato, nel corso degli inverni più rigidi, da una serie di “puntate” di gelo artico o siberiano verso sud, alternate a momenti di maggiore mitezza.
E, spesso, una prima ondata di gelo intenso fa solo da “apripista” alle successive incursioni verso sud.
Non possiamo sapere a priori se l’Inverno che attraverseremo sarà un “Grande Inverno” oppure si è trattato solamente di un episodio di freddo isolato in un contesto sostanzialmente mite.
Tuttavia la persistenza di anticicloni settentrionali, come avvenne alla fine di Dicembre del 1962, induce a pensare che la neve vista prima di Natale non sarà l’unica in arrivo in questa stagione invernale.
Colgo l’occasione per augurare un Felice Anno Nuovo a tutti i lettori.