Giugno è un mese di meteo potenzialmente estremo, nel quale il rischio tornado s’impenna su quelle zone del Nord Italia maggiormente soggette a questo tipo di fenomeni. Ecco che peggioramenti temporaleschi intensi possono dare anche origine ad occasionali veri e proprio tornado.
Non è raro assistere a veri e propri tornado in avvio d’estate, ma anche in tarda primavera, sulla Val Padana, con fenomeni vorticosi che starebbero divenendo sempre più frequenti. Sono trascorsi 7 anni da un imponente tornado che investì parte della Laguna di Venezia.
Tra le isole più colpite Sant’Erasmo e Sant’Elena, ma anche l’isola della Certosa dove vennero spazzate via oltre mille piante ad alto fusto, così come su Castello almeno una quarantina di pini marittimi furono abbattuti di traverso in terra.
Venne poi rasa al suolo dalle folate di vento (ad oltre 120 km/h), la sede provvisoria della Remiera Casteo, nei pressi del Diporto Velico. Qui, la tromba d’aria generò devastazione: 34 barche a remi finirono accatastate attorno allo scheletro di un albero reciso alla sommità.
Si vissero quindi momenti davvero infernali, ma per fortuna a parte i danni non si registrò nessuna tragedia, a differenza dell’11 settembre 1970, quando morirono 21 persone per una tromba d’aria assassina, che investì in pieno un motoscafo prossimo all’isola di Sant’Elena.
Va detto che la zona di Venezia, e le coste venete, così come quelle friulane, sono aree a marcato rischio di trombe d’aria, o di tornado. L’8 luglio 2015 ci fu un altro disastro evento. Quasi tutti gli anni vengono fotografati eventi atmosferici di questo genere, oppure abbiamo notizia anche dei danni causati, che raramente riguardano conseguenze gravi alle persone.