Inverno in piena regola:
è un colpo di coda invernale, l’attuale, che abbiamo seguito fin dagli albori, quando i modelli dipingevano scenari fumosi di difficile lettura. Poi, pian piano, i dubbi sono stati fugati non appena la colata artica, gelida, si è gettata con impeto in Europa. Gli effetti sono stati in molti casi devastanti, notevoli i disagi causati dalla tantissima neve, caduta sovente in forma di autentiche bufere. Numerosi gli incidenti stradali, alcuni purtroppo fatali. E l’Italia? Beh, è cronaca odierna. La neve sta cadendo a bassissima quota in varie regioni, tuttavia la situazione è destinata a migliorare.
Imminente il ritorno dell’Atlantico:
l’aria fredda avrà modo di depositarsi al suolo, restandoci, laddove l’orografia lo consentirà. Ovvero in Val Padana. Domani valuteremo le temperature, che certamente risulteranno bassissime nei valori minimi. Si creerà il ben noto cuscinetto freddo, che perlomeno nel settore ovest resisterà strenuamente al mite Scirocco. Già, lo Scirocco. Sintomo evidente dell’imminente cambio di circolazione, indotto dal ritorno sulla scena dell’Atlantico.
Non sarà il canonico flusso zonale:
quando ci si riferisce alla circolazione atlantica, si pensa alle perturbazioni provenienti dalla Francia, o dalla Spagna. Se si parla di perturbazioni da ovest, tuttavia, non è detto che l’origine sia prettamente oceanica. La prossima, attesa domenica, arriverà sì da quella direzione, ma la genesi sarà diversa. Sull’Europa occidentale si instaurerà un regime ciclonico derivante da un’irruzione polare marittima che porterà altro freddo e impedirà alla primavera di impossessarsi della scena. Il vortice ciclonico si estenderà, parzialmente, nel Mediterraneo e innescherà inizialmente un richiamo d’aria temperata associata all’impulso perturbato succitato.
Alte Pressioni latitanti:
osservando le mappe non si scorgono rimonte anticicloniche importanti, anzi. L’Alta delle Azzorre, la prossima settimana, si disporrà temporaneamente lungo i meridiani innescando quella discesa di aria polare marittima sull’Europa occidentale. Successivamente sembra prendere corpo l’ipotesi Atlantica in senso stretto, ovvero un flusso zonale piuttosto sostenuto in grado di riportare le “vere” perturbazioni oceaniche sul nostro Paese.
Le prime proiezioni pasquali:
è un range temporale troppo ampio, pertanto è bene prendere le prossime considerazioni con le pinze. Al momento sembra che possa manifestarsi una rimonta anticiclonica di natura subtropicale, che determinerebbe un periodo di tempo stabile e dal clima estremamente mite.
Focus: evoluzione sino al 28 marzo 2013
La giornata di sabato, come detto, proporrà un significativo miglioramento. Il quadro termico rimarrà invernale, anche se le temperature massime registreranno un generale rialzo grazie all’abbondante soleggiamento. Da domenica interverrà il maltempo, ad iniziare dalle regioni settentrionali. La perturbazione verrà accompagnata da venti miti meridionali, che faranno innalzare ulteriormente le temperature su gran parte del Paese. Come detto insisterà un cuscino d’aria fredda sul nordovest, propizio per nevicate a bassissima quota tra Piemonte, Lombardia ed entroterra Ligure. Il maltempo insisterà anche nei primi giorni della prossima settimana, quando sembra poter affluire aria relativamente più fredda con conseguente calo delle temperature.
Il tempo rimarrà governato dagli impulsi instabili atlantici anche nel lungo periodo, ragion per cui ci aspettiamo un quadro di spiccata variabilità che vedrà alternarsi momenti di pioggia e sprazzi di sole. Il tutto avverrà in un quadro termico sostanzialmente in linea con le medie stagionali.
Evoluzione sino al 02 aprile 2013
Le festività Pasquali, come detto, potrebbero trascorrere all’insegna del tempo stabile e soleggiato. Tuttavia, vista l’ampia apertura probabilistica, non è da escludere che possano prevalere le correnti atlantiche.
In conclusione.
Primavera che, sinora, non si è fatta mancare nulla. Le piogge, la neve, il freddo e il clima mite. Un trend che sembra poter proseguire anche nella seconda metà di marzo.