Anche in quest’ultimo peggioramento, il Nord in generale (più o meno) ed il NW in particolare, sono stati “saltati” dalle piogge, prolungando l’assenza di precipitazioni che, seppur non omogenea nella distribuzione del deficit, essendoci zone che hanno ricevuto la loro razione grazie a speculari condizioni temporalesche (dovute anche a condizioni topo-climatiche), colpisce una discreta parte dell’area occidentale della Penisola.
In queste ore è tornato il sole sull’Italia, con qualche nube sul Tirreno e sull’estremo sud, causate da una blanda azione ciclonica concessa dal lento fluire della goccia fredda in quota.
Rapidamente, quasi risucchiato da una forza capillare, risale l’anticiclone con una matrice che possiede connotati sub-tropicali, intento a portare il rialzo barico verso il centro-nord Europa; in questo solerte cammino investe la nostra nazione riportando una breve parentesi soleggiata e stabile.
Ma, come spesso accade, la meridiana azione alto-pressoria è figlia di una altrettanto sussultoria mossa ciclonica, presente nel medio Atlantico, promotrice di una scorribanda intenta a raggiungere l’ovest della Spagna. Questa perturbata goccia fredda sarà successivamente alimentata o ri-accolta dal jet stream dal quale è partita, che troverà in questa flessione pressoria aperta dal cut-off, un terreno fertile per creare una feritoia, una saccatura verso il sud/sud-ovest europeo.
L’onda atlantica colpirà, di riflesso, anche la Penisola instaurando correnti sciroccali sul bordo orientale dalla depressione, con piogge diffuse sul nord Italia ed in particolare al Nord-ovest.
Questa tipologia di peggioramento è una delle più classiche azioni perturbate del Mediterraneo, poiché sul ramo ascendente dell’onda rossbyana si verranno a formare dei movimenti ondulatori periferici che prendono il nome di Onde di Bjerknes, le onde corte.
L’aria fredda in discesa incontra l’aria calda sciroccale (o da sud) in risalita formando piccoli minimi, occlusioni e quant’altro.
Nuova neve in arrivo sulle Alpi, a quote medie per via dei flussi caldo-umidi da sud che salteranno lo sbarramento dell’Appennino; nel contempo, nella Pianura Padana permarrà, nella più didattica delle condizioni di “cuneo freddo”, uno strato d’aria fredda ai bassi strati ed a 850hPa, in particolare nel basso Piemonte (Cuneese in primis) e nel Tarvisiano(nord-est).
Ciò permetterà, specialmente nelle aree piemontesi (se vi sarà un arrivo tempestivo delle precipitazioni), una quota neve ben più bassa di quanto permetterebbe lo zero termico, con fiocchi probabili sino a 400-500m in rialzo sui 700-800m, per poi omogeneizzarsi con i restanti settori.
Il centro-sud farà i conti con il rialzo termico, specie per quanto concerne la media giornaliera, e con le nubi, in costante aumento; il fine settimana potrebbe apportare qualche precipitazione grazie ad un miglior assetto barico, con una contribuzione del sud-ovest.