Il dato più saliente dell’attuale scenario meteorologico riguarda l’anomalia termica positiva che sta interessando molti paesi dell’Europa centro-orientale, ove sono sopraggiunte masse d’aria calde meridionali, direttamente convogliate dalla gobba anticiclonica d’estrazione nord-africana.
Questo Anticiclone, dai forti connotati sub-tropicali, è stato attivato da un modesto affondo ciclonico oceanico perpetratosi tra Penisola Iberica e Marocco, con le infiltrazioni umide legate a questa circolazione che bussano la porta sul nostro Paese.
L’anticipo primaverile del week-end appena trascorso e di quest’inizio settimana non interessa solo il nostro Paese o la Penisola Iberica, come era accaduto durante la scorsa settimana. L’afflusso di correnti meridionali è penetrato con decisione anche sui Balcani, con temperature diffusamente oltre i 20 gradi fra ieri e oggi. Si tratta di un caldo davvero anomalo per il periodo.
Raggiungere la soglia dei 20 gradi non è così insolito sul Sud del nostro Paese in questo periodo, mentre sulle aree continentali europee centro-orientali tale evento rappresenta certo una peculiarità tale da potersi definire quasi eccezionale. Rammentiamo come, appena una settimana fa, tali zone erano state interessate da una corposa intrusione d’aria gelida polare.
La cartina allegata in alto mostra in tutta evidenza i valori da capogiro attualmente rilevati sulla vasta area balcanica, ma il clima risulta piuttosto mite un po’ su tutta l’Europa centro-meridionale, a causa di flussi di correnti piuttosto miti in scorrimento lungo i paralleli, senza sussulti che permettano al momento di trascinare masse d’aria più fredde, presenti solo a latitudini più elevate.
Le zone più “bollenti” di Domenica sono state la Baviera, a nord delle Alpi, con vari picchi intorno i 20 gradi, tra cui la stessa Monaco che si è avvicinata al record trentennale. Temperature anomale anche in Austria ed in Repubblica Ceca: la capitale Praga, toccando i 19 gradi, ha stabilito il suo record della serie storica di Febbraio dell’ultimo trentennio, ma probabilmente anche da tutto il Dopoguerra.
Temperature ancora più elevate sui Balcani, con punte diffuse tra i 21 ed i 23 gradi. Quest’oggi i valori risultano localmente ancor più alti rispetto a ieri, con picchi termici persino intorno ai 25 gradi, grazie allo spostamento della bolla calda, in seno alla cupola anticiclonica, proprio in direzione dei paesi dell’ex Jugoslavia.
Anche il nostro Paese risente in parte della calda azione altopressoria, con valori termici piuttosto alti soprattutto all’estremo Sud: i valori massimi odierni hanno raggiunto i 21 gradi a Reggio Calabria ed i 23 gradi negli aeroporti del catanese; temperature di tutto rispetto per il periodo, ma non da record.
Molto caldo anche in quota, specie sulle conche interne appenniniche del Centro Italia. Clima caldo e secco, con temperature sui 20 gradi nelle ore centrali a Campobasso e L’Aquila, centri di alta collina, ove si sono anche registrate forti escursioni termiche fra giorno e notte.
Temperature più contenute sulle restanti zone d’Italia e specie in pianura al Nord, soprattutto per le nebbie che su molte località non si sono dissolte nemmeno nelle ore centrali del giorno, sia nella giornata di ieri che in quella di oggi. Solo sulla Val Padana occidentale il dissolvimento della coltre nebbiosa ha permesso alle temperature di raggiungere livelli più elevati, come testimoniano i circa 15 gradi di Milano.
Inoltre, si osserva della nuvolosità medio-alta, che già ha raggiunto buona parte del Centro-Nord: essa è collegata alle infiltrazioni d’aria umida da ovest portate avanti dall’insuarsi di un’area a debole curvatura ciclonica, in quota, verso il Mediterraneo Centro-Occidentale.
Ancora una volta questi tentativi di disturbo oceanici avvengono all’interno di muri anticiclonici difficili da scalfire; non riescono così ad arrecare dei cambiamenti di rilievo, come quelli che solo un vero flusso atlantico è in grado di portare; il flusso perturbato atlantico resta tuttavia confinato su latitudini medio-alte.
L’evoluzione sul breve-medio termine non mostra nessuna significativa svolta in vista, con il nostro bacino centro-occidentale del Mediterraneo interessato da passaggi nuvolosi relativamente insignificanti. L’auspicato cambiamento del prossimo week-end appare destinato ancora ad un ulteriore rinvio, almeno sulle carte; nel frattempo l’ingresso della primavera meteorologica è dietro l’angolo.