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The Great Hurricane: il Grande Uragano che devastò i Caraibi nell’ottobre 1780

di Giovanni Staiano
16 Mar 2010 - 17:17
in Senza categoria
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Nell'immagine (fonte en.wikipedia.org, di dominio pubblico), in rosso le aree interessate dal passaggio del Grande Uragano dell'ottobre 1780.
Il Grande Uragano del 1780, conosciuto anche come Uragano San Calixto, è considerato il ciclone tropicale atlantico che causò più vittime di tutti i tempi. Circa 22.000 persone morirono (ma alcune stime calcolano 27500 vittime) quando la tempesta si abbatté, nell’ordine, su Barbados, Martinica, Saint Lucia e Sint Eustatius tra il 10 ed il 16 ottobre. Ci furono migliaia di morti anche al largo. Mancano dettagli sulla violenza dei venti e sulla esatta traiettoria delle tempesta, in quanto il monitoraggio degli uragano è iniziato solo nel 1851.

L’uragano colpì i Caraibi durante la Rivoluzione Americana e causò pesanti perdite nelle flotte Inglese e Francese che si contendevano il controllo dell’area. Un esploratore britannico mandato a raccogliere dati sui danni provocati dall’uragano riportò che questo colpì Barbados per due giorni. I danni furono così ingenti che l’esploratore pensò che un terremoto avesse accompagnato la tempesta. Dozzine di barche dei pescatori non ritornarono mai dalle loro uscite. Quasi tutte le famiglie che abitavano l’isola persero almeno un membro della famiglia. La stagione degli uragani atlantici nel 1780 fu unica, in quanto contò 3 uragani che causarono almeno 1000 vittime ciascuno, tutti e tre si verificarono in ottobre. Le macchie solari registrarono un picco record nel 1780, il livello più alto da molti secoli. Durante il ciclo solare 1775-1785 vi furono molti uragani devastanti, precisamente 3 dei peggiori 10 e 6 dei peggiori 25 degli ultimi quattrocento anni.

Ci furono anche altre tempeste atlantiche che causarono molte migliaia di vittime, tra cui l’uragano Mitch (1998) e l’uragano Galveston (1900), in confronto fu relativamente modesto il bilancio, in termini di perdite umane, dell’uragano Katrina, che devastò New Orleans nel 2005, uccidendo meno di 2000 persone.

Tornando al Grande Uragano, dopo Sint Eustatius esso passò molto vicino a Puerto Rico e interessò la parte orientale dell’isola Hispaniola, ovvero l’odierna Repubblica Dominicana, dove causò seri danni nelle aree costiere. Infine, essò devio verso nordest fino ad essere osservato per l’ultima volta il 20 ottobre a sudest di Cape Race, Terranova.

L’esatta area di “nascita” del Grande Uragano è sconosciuta, tuttavia si presume che la tempesta si sia sviluppata nei primi di ottobre presso l’arcipelago Capo Verde. Il sistema perturbato ha poi rinforzato e ampliato il suo diametro nel suo movimento verso ovest, iniziando a interessare Barbados nella sera del 9 ottobre. Il momento culminante del passaggio dell’uragano su Barbados, con raffiche di vento stimate a oltre 320 km/h, fu nel pomeriggio-sera del 10 ottobre.

Nel mattino dell’11 ottobre, l’uragano deviò verso nord-nordovest, passando con il centro di bassa pressione circa 90 km a est di Saint Lucia, per poi transitare, nella sera e nella notte successive, presso la Martinica. Il ciclone si indebolì gradualmente quando passò a sudovest di Dominica nella mattina del 12 ottobre, successivamente colpì la Guadalupa.

Dopo aver colpito Guadalupa, l’uragano cambiò ancora traiettoria, dirigendosi verso ovest-nordovest e passando circa 145 km a sudovest di Saint Kitts. Dopo aver interessato con il suo passaggio Sint Eustatius, il ciclone si avvicinò a Puerto Rico rimanendo a lungo parallelo alla sua costa meridionale e sfiorando la terraferma con il centro di bassa pressione nella parte sudoccidentale dell’isola il 14 ottobre.

Spostandosi verso nordovest, il ciclone colpì poi l’isola di Mona, prima di fare landfall sul territorio che attualmente costituisce la provincia di Samanà, in Repubblica Dominicana. Nel pomeriggio-sera del 15 ottobre raggiunse l’Oceano Atlantico e, dopo essere transitato circa 260 km a est di Grand Turk Island, si stima abbia cambiato decisamente traiettoria, piegando verso nordest. Il 18 ottobre, il Grande Uragano transitò 240 km a sudest di Bermuda, fu poi osservato per l’ultima volta due giorni dopo, circa 475 km a sudest di Cape Race, Terranova.

Il 19 ottobre, forti venti e onde molto alte furono segnalate nella provincia britannica della East Florida (il nordest dell’attuale Florida), probabilmente l’uragano è passato relativamente vicino a essa.

Gli effetti del Grande Uragano furono particolarmente violenti su Barbados, dove l’uragano rimase quasi stazionario per due giorni, producendo venti di tale violenza che “la gente non riusciva a udire la propria voce”. Tutti gli alberi sull’isola vennero abbattuti. Questo fenomeno, mai osservato in questa portata nei più forti uragani moderni, fa ritenere, come già detto, che la velocità delle raffiche abbia superato i 320 km/h. A Barbados furono anche distrutte tutte le case, le vittime furono oltre 4500.

A Saint Vincent, l’uragano distrusse 584 delle 600 abitazioni di Kingstown. A Grenada, furono distrutte ben 19 navi olandesi. A Saint Lucia fu invece la flotta britannica comandata dall’ammiraglio Rodney, ancorata a Port Castries, ad essere distrutta dalle onde. Una delle navi fu sollevata e scaraventata contro l’ospedale, praticamente distruggendolo. Solo due case di Port Castries resistettero alla violenza dell’uragano, sull’isola i morti furono circa 6000.

Proprio Lord Rodney ha lasciato, in una lettera scritta alla moglie, una significativa testimonianza della violenza della tempesta, scrivendole quanto segue: “Gli edifici più robusti e tutte le case, la maggior parte delle quali in pietra e molto solide, hanno dovuto soccombere alla furia del vento e sono state rase al suolo, rimanendone solo le fondamenta. Tutti i forti sono stati anch’essi distrutti e molti dei cannoni più pesanti trascinati a centinaia di piedi dai forti stessi. Se non fossi stato testimone oculare di tutto ciò, niente potrebbe indurmi a credervi. Oltre 6000 persone sono morte e tutti gli abitanti sono rovinati”.

Una flotta di 40 navi francesi, impegnate nella Guerra della Rivoluzione Americana, naufragò a causa dell’uragano al largo della Martinica, circa 4000 soldati persero la vita. L’uragano provocò uno “storm surge” di 7,6 metri sulla stessa Martinica, distruggendo tutte le case di Saint-Pierre, sull’isola vi furono circa 9000 morti. Gravi danni furono registrati anche a Dominica, Guadalupa, Antigua e Saint Kitts, ma non è chiaro se vi furono vittime su queste isole. Molto potente fu l’onda di marea (storm surge) su Sint Eustatius, dove morirono 4-5000 persone.

Seri danni furono anche registrati nel sud di Puerto Rico, soprattutto a Cabo Rojo e Lajas, e nella parte orientale di Hispaniola (nell’attuale Repubblica Dominicana).

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