Che dire a fronte di temperature massime superiori ai 15 gradi? L’unico aggettivo che ben si addice ad un clima di siffatta natura è “primaverile”. Non a caso si cominciano a intravedere le prime fioriture. I mandorli, sì, ovviamente. Sulle Isole e al Sud bastano poche giornate miti per far apparire i splendidi fiori. Ma non solo. Se vi fermaste ad osservare le gemme degli alberi spogli, notereste il gonfiore. Significa che vanno maturando e fra qualche settimana si trasformeranno anch’esse in fiori e germogli.
E’ bene però rammentarsi che siamo in Inverno. Vi è capitato di uscire all’alba? O magari rincasare nel cuore della notte. Beh, certamente avrete avuto necessità di un bel giubbotto. Fa freddo, vero? Anzi, in numerose località peninsulari si va sotto zero ed è normale, anche se c’è l’alta pressione. Poi ci son le nebbie, o le nubi basse. Ed è il caso di soffermarcisi un po’ perché nei prossimi giorni diverranno l’elemento di maggiori discussione.
Sinora la giovinezza anticiclonica non ne aveva consentito la formazione diffusa e persistente. Ma ora che sta cominciando il processo d’invecchiamento, la situazione cambia. Da domani, in Val Padana, cominceranno a persistere di giorno, e per diverse ore. In molti casi si solleveranno soltanto parzialmente e lasceranno i cieli un po’ sporchi di nubi. Le nebbie, a banchi, si formeranno anche nelle zone vallive. Dalle Alpi all’Appennino. Finito qui? No di certo.
La presenza dell’aria mite sul mare creerà le nebbie marittime. Nubi molto basse che sovente si dirigono nelle coste e qualche esempio è visibile fin da oggi. La Liguria è senz’altro la regione che ne soffre maggiormente, seguita dalla Toscana. Le coste tirreniche stanno cominciando a sperimentarne gli effetti, soprattutto quelle sarde. Nei prossimi giorni si estenderanno al Lazio, alla Sicilia, alla Calabria, alla Puglia. Lungo i litorali del medio versante Adriatico – in particolare nelle Marche – saranno presenti dei banchi di nebbia.
Ed in montagna? Se ci seguite saprete che oltre una certa quota non c’è nebbia. Oltre il limite dell’inversione termica splende il sole e si percepisce un maggior riscaldamento. E’ la ragione per cui, sovente, con questo tipo di configurazioni fa più caldo sui rilievi e nelle alture piuttosto che in pianure o nelle coste.
Ora, forse, vi starete domandando quand’è che ne usciremo. Forse nel fine settimana l’intera struttura anticiclonica comincerà a manifestare un cedimento. Sia ad ovest che ad est. Un doppio attacco, dall’Atlantico e dalla Russia, potrebbe schiantarlo e determinare un ritorno a condizioni meteorologiche più consone all’Inverno.