Ormai appurato che il tempo resterà contrassegnato da insidie instabili fino almeno alla giornata di Pasqua, vediamo in breve quelle che sono le prospettive successive ai giorni di festività. Ebbene, le indicazioni dei centri di calcolo fino a ieri erano favorevoli ad un ristabilimento rapido delle condizioni meteorologiche dovuto al consolidamento di un campo anticiclonico con sostanziale ripresa a pieno regime della Primavera.
Gli scenari odierni hanno invece un po’ stravolto tali prospettive favorevoli, a conferma di una difficoltà dei modelli ad inquadrare con chiarezza l’evoluzione sul lungo termine, supportata dai diagrammi di rappresentazione dei molteplici scenari prospettati dagli spaghetti, piuttosto distanti ed eterogenei fra loro.
Le difficoltà della previsione restano elevate ancora adesso, tuttavia dobbiamo tener conto del fatto che i principali modelli matematici hanno ritrattato pesantemente l’eventuale avvio di un duraturo periodo anticiclonico sul Mediterraneo.
Come possiamo vedere sopra, l’evoluzione prospettata dall’emissione ufficiale del GFS06 vedrebbe per il 7 Aprile (tre giorni dopo Pasqua) la contrapposizione fra un’area ciclonica a carattere freddo sull’Est Europa ed un anticiclone disteso sulla Penisola Scandinava e allungato solo parzialmente fin sul Mediterraneo Centrale, ove pertanto potrebbe concretizzarsi più a lungo le insidie instabili derivanti da un corridoio d’aria fresca dai quadranti settentrionali. Il raffronto delle ECMWF (mappa visibile in basso, proiettata per la notte fra il 7 e l’8 Aprile) mostra un’evoluzione che appare radicalmente diversa a grande scala sull’Europa, ma con l’assenza anche in questo scenario di uno scudo anticiclonico protettivo sul cuore del Mediterraneo, tanto che verrebbe visto scendere un nucleo depressionario d’estrazione nord-atlantica.