Una delle critiche più frequenti è quella di incolpare un modello o un previsore se le tendenze meteo a lungo termine non vengono rispettate.
Queste ultime, come già detto, sono uno strumento pienamente scientifico e hanno validità: il problema è COME vengono proposte o recepite dagli utenti.
Esse, infatti, non sono previsioni a tutti gli effetti, poiché nel lungo termine è impossibile dare dettagli precisi e oltretutto il margine di errore è molto elevato. Pertanto, quando l’utente legge una tendenza meteo a lungo termine, deve sapere che è possibile un largo margine di imprecisione, soprattutto se chiede dettagli molto specifici nella località X.
Ma allora, a cosa servono tali strumenti scientifici?
Innanzitutto per vedere se vi è un cambiamento di stagione: se diversi modelli intravedono un pattern meteo completamente diverso rispetto a quello proposto fino a quel giorno allora è altamente possibile che ci sia un radicale cambiamento di stagione; in secondo luogo per vedere se ci sarà un periodo piovoso o asciutto, particolare se si è in siccità e c’è necessità di precipitazioni.
Un utilissimo strumento per vedere se una tendenza meteo è particolarmente affidabile si chiama SIGMA (raffigurato in cartina, senza data, ma solo a scopo didattico): senza entrare in dettagli tecnici, se i colori sono viola o blu la previsione è molto affidabile (nel caso ad esempio di anticicloni molto estesi), mentre se colori vanno sul giallo o sul rosso è meglio non farsi illusioni oppure non prendere tal cartina come veritiera, poiché è soggetta a variazioni anche molto importanti.