Con il trascorrere dei giorni sembra prendere corpo quella che inizialmente era null’altro che un’ipotesi meteo: l’arrivo del gelo. Oggi va detto che, come spesso avviene in queste circostanze, i modelli matematici vanno in tilt nelle loro proiezioni ufficiali, prospettando evoluzioni differenziatissime l’uno dall’altro.
Se vi fosse capitato di leggere qualche nostro articolo, o magari osservare qualche mappa dei modelli matematici di previsione, avrete strabuzzato gli occhi: per la fine di febbraio, ma già nei prossimi giorni, vengono proposti scenari d’altri tempi. Proiezioni a dir poco gelide, scenari che risiedono – superfluo ricordarlo – in quelle complesse dinamiche atmosferiche che hanno preso piede ai primi del mese.
E dobbiamo necessariamente ricapitolarle, perché altrimenti non si capiscono le ragioni di quel che sta accadendo. Soprattutto non si capisce il ribaltone modellistico, ma dovete darci atto che in più di un’occasione vi avevamo detto che certe manovre vengono recepite in ritardo, ma potranno, come sta anche avvenendo, poi essere smentite per poi essere riproposte, oppure persino smentite.
La circolazione atmosferica del Vortice Polare si è spaccato in due parti: dal lato euroasiatico potrebbe staccarsi un nucleo gelido che in movimento verso ovest – valicando gli Urali – irromperebbe in Europa.
Gli ultimi aggiornamenti indicano una traiettoria impazzita, si passa da quella italiana ad altre che prospettano una rotta a nord delle Alpi, con l’Italia che sarebbe investita solo nella primissima fase. Ma ci sono previsioni invece che prospettano un freddo di lunga durata, con un primo picco intenso, per poi persistere con temperature sotto la media ed anche precipitazioni che sarebbero spesso nevose.
Le probabilità di un evento rilevantissimo in Europa stanno crescendo. E intendiamo un’ondata di gelo particolarmente cattiva, ma è chiaro che si ragiona ancora in termini probabilistici.
Senza trascurare un altro elemento, ovvero il prosieguo di marzo: confermiamo quanto espresso in un altro recentissimo articolo, ovvero che lo stravolgimento circolatorio è così profondo che rischia di ripercuotersi non soltanto in primavera, ma anche sulle prossime stagioni invernali.
Insomma, vi invitiamo a seguirci perché fin dai primi giorni della prossima settimana sapremo darvi qualche dettaglio in più.
Seguiranno altri aggiornamenti.
Aggiornamenti e monitoraggio evoluzione meteo, 24 ore su 24, a cura dello Staff