Il fine settimana appena trascorso è stato caratterizzato da un’ulteriore recrudescenza del caldo, non solo sull’Italia, ma anche su buona parte delle aree centro-meridionali dell’Europa. L’anticiclone africano, responsabile di questa prolungata fase di calore, si è lasciato sfuggire al suo occhio attento qualche spiffero d’aria fresca in quota, che ha rappresentato l’ingrediente ideale per esaltare nella maniera giusta i moti ascensionali già sollecitati dall’enorme serbatoio d’aria caldo-umida che si è radicata da giorni su diverse zone dell’Europa.
I temporali che stiamo osservando anche in queste ore non rappresentano tuttavia una minaccia per un dominio anticiclonico che intende protrarsi ancora a lungo e che si irrobustirà ulteriormente in questa settimana, spingendo alla risalita d’ulteriori correnti roventi nord-africane. In virtù di questo caldo feroce e prolungato, ecco che i fenomeni temporaleschi risultano puntualmente anche violenti: questo è stato il caso degli eventi avvenuti tra la serata di ieri e la scorsa notte tra i confini nord-orientali del Piemonte e l’area nord-occidentale della Lombardia, compresa la Brianza: su Nova Milanese sono addirittura caduti, fino alla mezzanotte di ieri, ben 103,9 mm, a cui vanno aggiunti i 6,9 mm caduti dopo la mezzanotte.
La pioggia, a tratti intensa, ha sconfinato anche sull’area metropolitana di Milano, ove i totali di pioggia nel complesso non hanno comunque in genere superato i 10-15 millimetri. Un’altra area temporalesca, nel cuore della notte, si è sviluppata più a sud, tra l’alessandrino e l’entroterra ligure, tanto da riuscire a sconfinare alle primissime luci dell’alba verso la Riviera Ligure, tra la parte occidentale del genovese e quella orientale del savonese.
Nonostante questi fenomeni piuttosto consistenti sulle regioni del Nord-Ovest, il cuore più energico dell’instabilità si sta manifestando sull’Ovest Europa, ove peraltro l’anomalia del caldo è stata estremamente rilevante, rispetto ai canoni normali per tali zone. Intensi temporali hanno interessato e continuano ad interessare vaste porzioni della Francia Centro-Settentrionale: si tratta di celle temporalesche piuttosto attive, che si rinnovano di continuo e vanno spostandosi verso est, in maniera tale da coinvolgere in maniera sempre più incisiva Belgio, Olanda e parte della Germania occidentale, tutte zone ove si sono già verificate diverse situazioni temporalesche, che hanno coinvolto peraltro in un primo tempo anche la zona nord-orientale tedesca, sulla regione del Meclemburgo.