Il cedimento del cuneo anticiclonico sul Mediterraneo Centrale ha consentito l’ingresso di quella zona instabile che, già da qualche giorno, agiva su un’area compresa fra la Spagna Orientale e le Isole Baleari. Quest’ennesimo vortice ciclonico di natura mediterranea ha dunque riportato una vivace attività temporalesca sui nostri mari di ponente, con particolare riferimento alle Isole Maggiori, in quanto il perno della struttura di bassa pressione viaggia basso anche in quest’occasione, in prossimità delle coste nord-africane.
Come nei precedenti episodi perturbati settembrini, le regioni meridionali e le Isole Maggiori risultano ancora più direttamente coinvolte dagli effetti di questo transito instabile. Per fortuna, le previsioni in nostro possesso non indicano la persistenza dei fenomeni precipitativi sulle stesse zone, ma la culla instabile tenderà, pur lentamente, a spostarsi verso levante.
Per il momento, il peggioramento ha principalmente coinvolto la Sardegna, con temporali diffusi già da questa mattina. L’immagine Satellitare mette in mostra quel che stava accadendo all’inizio del pomeriggio, quando una possente area temporalesca si era sviluppata lungo una vasta zona compresa nel bacino tirrenico fra la Sardegna, la Sicilia ed il Lazio. Non a caso, una cellula temporalesca ha preso vita in mare aperto, considerate le temperature superficiali del mare sempre più alte della norma ed a causa di un risucchio d’aria umida e fortemente instabile proveniente dalle coste nord-africane.
L’attività temporalesca si è estesa fino all’est della Sicilia, coinvolgendo principalmente il trapanese ed il palermitano, ma in queste prime ore serali i primi rovesci hanno raggiunto il sud della Calabria ed alcune zone costiere del Basso Lazio e della Campania centro-settentrionale. Sul resto d’Italia non mancano le schiarite o nubi sostanzialmente innocui. Addensamenti più consistenti, fin da questa mattina, hanno invece interessato il Mar Ligure, con rovesci più forti sul tratto compreso fra la Riviera di Levante (area dello spezzino) e l’Alta Toscana.
Quest’ultima attività instabile non è direttamente da ricondurre al passaggio depressionario in atto tra il Basso Tirreno e le Isole Maggiori, ma agli spifferi d’aria umida da sud/ovest richiamati negli strati medio-bassi della troposfera, in contrasto con le infiltrazioni fresche in quota dovute al parziale abbassamento della linea d’avvezione fredda frontale che quasi lambisce i settori centrali europei. L’aria più fredda ed instabile si annida tra la Penisola Scandinava ed il Baltico, ove il contesto meteo resta spiccatamente invernale.
Come detto in apertura d’articolo, l’anticiclone è stato costretto ad arretrare verso ovest ritirandosi un po’ sull’Atlantico, ma non per questo la depressione scandinava avrà la forza per irrompere fin sul bacino del Mediterraneo. Insomma, sostanzialmente per ora rimarremo al riparo dal rischio di sorprese fredde, ma l’alta pressione s’opporrà ancora alle possibili interferenze oceaniche. Una particolare configurazione barica darà modo poi nella prossima settimana di far tornare addirittura l’anticiclone sub-tropicale, in quella che è una prima parte d’Autunno quanto meno bizzarra, sebbene non siano mancati episodi di maltempo piuttosto incisivi nel mese di Settembre appena trascorso.