TEMPORALI D’INUSITATA FORZA – Abbiamo già fatto cenno alla [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/29814-1-valanga-di-grandine-fuori-stagione]valanga di grandine[/url] scaricata nella serata di ieri da un intenso temporale nel cuore della Val Padana, sul mantovano. L’evento alquanto bizzarro è stato generato da una cella temporalesca di forza davvero insolita per questo periodo e con frequentissima attività elettrica: tutto ciò rappresenta un primo elemento di forte anomalia se si considera che a fine ottobre, ma anche prima, generalmente vengono meno i presupposti favorevoli alla formazione dei temporali organizzati (diurni e ancor di più notturni) sulle pianure del Nord Italia, ma il dato più straordinario è rappresentato dal fatto che l’ammasso temporalesco si è continuamente auorigenerato nel suo spostamento verso est-nord/est, mantenendosi molto attivo per oltre 4/5 ore come confermano le immagini di riflettività del radar, in quella che è stata una nottata infernale. L’energia in gioco è confermata anche dall’entità di altri ammassi temporaleschi generatisi sul Mediterraneo.
CAUSE DI TALI EVENTI ECCEZIONALI – Le singole immagini radar mostrano nel dettaglio l’evoluzione di quello che è stato il nucleo temporalesco più intenso e violento, capace di determinare ingenti grandinate e poderosi colpi di vento, ma tutta una serie d’altri temporali, fin da ieri, avevano colpito la Liguria ed anche la Pianura Padana. Questi ripetuti eventi temporaleschi tipicamente estivi sono stati innescati da una condizione assai anomala per il periodo, con il braccio di ferro fra l’anticiclone africano e la depressione atlantica, sostanzialmente ferme sulle loro posizioni: la perturbazione giunta al Nord ha trovato quindi la via sbarrata per sfondare sul resto d’Italia. L’accumulo di “carburante” nei bassi strati (aria caldo-umida e temperature assai elevate per il periodo in Val Padana) ha portato a quest’esplosione anomala di temporali, non appena si è avuto il contrasto con le infiltrazioni d’aria più fresca che si sono insinuate attraverso le vallate alpine.