L’onda depressionaria oceanica, dalla quale è scaturita l’invasione dell’anticiclone africano verso il Mediterraneo, prova a premere con il suo bordo periferico orientale verso levante in un tentativo d’ingresso diretto sul Vecchio Continente che va a cozzare proprio con il muro anticiclonico che si è radicato su gran parte del comparto centro-meridionale europeo. Siamo nella fase di massima stabilità mai venutasi a creare dall’inizio dell’estate su una fetta importante del Continente, con le correnti atlantiche costrette a risalire fortemente di latitudine verso le Isole Britanniche e la Scandinavia.
L’azione di un mulinello ciclonico secondario, in prossimità del Golfo di Biscaglia, è riuscito ad estendere la sua influenza instabile prima su parte della Penisola Iberica ed ora anche sul nord della Francia: è qui che scorre il canale di forti contrasti fra masse d’aria diverse, nelle quali attecchiscono situazioni temporalesche di forte rilievo. Sul resto d’Europa domina il sole, a parte un nocciolo instabile che interessa le aree baltiche: si registra solo qualche isolatissimo episodio temporalesco diurno più che altro associato alla forte calura, ma in genere soffocato dalla notevole forza dell’anticiclone.
L’Italia risente appieno dell’efficace egemonia dello scudo anticiclonico di matrice nord-africana: in linea con quanto avvenuto negli ultimi giorni, tutto il territorio nazionale appare libero da qualsiasi nube significativa, anche nelle ore centrali del giorno. Solo in prossimità di alcuni settori montuosi, soprattutto alpini, non sono mancati addensamenti con qualche locale scroscio di pioggia. Il caldo è l’elemento predominante che riscuote inevitabilmente maggior interesse, con temperature decisamente sopra la norma: ancora una volta, Firenze si conferma la città più calda con circa 40 gradi. Rammentiamo che ieri si sono toccate punte fino a 41 gradi, che non si misuravano dal 2003, ma in qualche zona persino dal luglio 1983.