Dopo aver approfondito il discorso sui temporali marittimi della notte (localmente capaci di estendersi con delle piogge alle coste laziali), torniamo sull’instabilità pomeridiana. Instabilità che si avvarrà, come consuetudine, del riscaldamento diurno e in tal modo avremo temporali più intensi attorno ai massicci montuosi e alle zone adiacenti.
L’ultima emissione del nostro modello ad alta risoluzione conferma uno spostamento dei fenomeni verso il Centro Sud e nelle due Isole Maggiori. Continueranno a ricevere acquazzoni anche le Alpi (tra l’altro con accumuli puntuali di una certa rilevanza in Valle d’Aosta), ma diciamo che i quantitativi maggiori si rivolgeranno a monti e zone interne delle altre regioni.
Picchi di oltre 30 mm potrebbero coinvolgere il Molise, mentre tra Lazio, Marche, Umbria, Basilicata, zone interne campane e Sardegna non escludiamo punte superiori a 20 mm. Così come non escludiamo occasionali sconfinamenti verso le coste prossime ai rilievi marittimi.