Questa terza decade di Giugno si sta confermando molto vivace su gran parte del Continente Europeo ed il satellite, a tal proposito, appare molto eloquente: la tregua sul comparto occidentale è durata molto poco, complice l’avvicinamento di una modesta area depressionario atlantica, il cui perno è centrato al largo dell’Irlanda. Gli spifferi di questa circolazione umida hanno trovato terreno fertile per entrare tra la Francia e la Penisola Iberica, bucando il sottile promontorio anticiclonico nord-africano che era collegato, nei giorni scorsi, all’alta pressione scandinava.
L’avanzata della circolazione ciclonica atlantica verso levante è molto lenta ed anzi tenderà a rimanere in loco, non essendo supportata da una struttura molto organizzata. Nel frattempo, una debole area depressionaria resta attiva soprattutto in quota sull’Europa Centro-Orientale. L’elemento di maggior rilievo è costituito dall’instabilità a sviluppo verticale, non essendo le due aree cicloniche in grado di tenere in vita dei veri e propri sistemi perturbati. L’apporto d’aria relativamente caldo umida nei bassi strati si va a scontrare con infiltrazioni d’aria fresca in quota, sostenendo così la forte genesi convettiva nelle ore più calde della giornata.
Questi rovesci temporaleschi risultano spesso particolarmente intensi ed accompagnati da grandine od eventi vorticosi. In Spagna i maggiori temporali hanno colpito la Catalogna, mentre sulla Francia sono in atto molti eventi con attività elettrica sui settori centro-orientali. Per quanto concerne le nazioni dell’Europa Orientale, il maltempo ha creato molti problemi e gli eventi precipitativi più intensi di queste ultime ore hanno interessato parte dell’Ucraina, zona dove si vengono a scontrare masse calde d’origine sub-tropicale con quelle ben più fresche del vortice balcanico di lontana origine artica.
Il nostro Paese non è certamente immune dall’instabilità, trovandosi proprio in piena palude barica ed esposta ai refoli d’aria fresca ed instabile in quota convogliati dal vortice in lenta attenuazione sui Balcani. Manca un anticiclone protagonista sul Mediterraneo, mentre l’alta pressione dedica le sue massime attenzioni alla Penisola Scandinava, ove le temperature odierne sono salite su livelli abbastanza alti, come confermano i 27 gradi di Oslo ed i 26 gradi di Helsinki.
Nel dettaglio, sull’Italia quest’oggi l’instabilità ha indugiato su diverse zone interne e montuose del Centro-Nord, oltre che la Puglia. Nelle primissime ore di questa mattina gli ultimi temporali notturni erano ancora in atto su alcune zone della Val Padana occidentale. Va rammentata la particolarità dei temporali estivi che spesso colpiscono la Val Padana in piena notte, causati dalla discesa delle celle temporalesche sviluppatesi nel pomeriggio-sera del giorno precedente sulle Alpi.
Questi sistemi temporaleschi, una volta giunti verso le pianure in tarda serata, vengono supportati dall’aria piuttosto umida ed ancora calda accumulatasi nelle ore diurne sul catino padano. Per questo motivo, tali celle temporalesche, nelle fasi di vivace instabilità come quella attuale, rimangono in vita a lungo persino in piena notte.
Nelle ore più calde i temporali si sono andati a sviluppare su molte zone della fascia alpina, prealpina e sull’Appennino Centro-Settentrionale, mentre fin dal mattino alcuni rovesci interessavano il Salento ed alcune zone della Versilia. Al momento i temporali si sono già propagati verso talune zone di pianura del Piemonte e Lombardia, raggiungendo anche i dintorni del milanese e del torinese. Le incudini temporalesche hanno raggiunto anche i settori costieri del Medio Adriatico, mentre il cielo appare sereno su quasi tutta la fascia tirrenica.
Il Sud è risultato in buona parte risparmiato dall’instabilità odierna, grazie ad un lieve aumento della pressione in quota e solo la Puglia ha subito alcuni episodi temporaleschi nell’arco della giornata, ristretti non solo alla Penisola Salentina. La Calabria e le Isole Maggiori in particolare hanno goduto di tempo piuttosto buono e pienamente estivo, con nubi abbastanza insignificanti persino in prossimità dei monti a metà giornata. Questi settori sono lambiti dalle propaggini più settentrionali di un promontorio anticiclonico che dunque riesce sostanzialmente ad inibire l’instabilità termoconvettiva. Le temperature più alte odierne sono state registrate proprio in Sardegna, con punte di circa 33 gradi.