Siamo in fase d’archiviazione di quello che è stato un peggioramento certamente significativo, tuttavia alquanto normale in una stagione come quella invernale. Ad onor del vero, come rammentato appena ieri, si presentava una situazione comune all’inizio dell’inverno, addirittura da inizio primavera. Si veniva da un lungo periodo di dominio anticiclonico, ultimamente a supporto subtropicale in quota.
Aria calda che s’è annidata a tutte le quote, persistendo nei bassi strati fino a 72 ore fa. Ecco pertanto che l’ingresso di un nucleo gelido in quota, alimentato da aria prettamente artica, ha minato una situazione meteorologica anche in assenza di una profonda depressione a tutte le quote. Contrasti termici possenti, così come un gradiente barico notevole, hanno portato a manifestazioni persino temporalesche, con grandine e neve che al Centro sud ha fatto la sua comparsa a quote decisamente collinari.
È risaputo che tal tipo d’aria si riversa velocemente al suolo in occasione dei fenomeni e che lo zero termico, benché a quote superiori ai 1000 m, cali notevolmente grazie a tal tipo di rovesciamento. Insomma, nonostante il possente anticiclone ancora posizionato sulla Penisola Iberica, abbiamo vissuto una breve ma significativa fase di maltempo. Elemento caratterizzante in tutte le regioni, è cronaca meteorologica, è stato il venti di burrasca, prevalentemente Nord occidentale, che ha causato non pochi disagi alla navigazione ed ai trasporti aerei.
Oggi, invece, vivremo una progressiva attenuazione della fase suddetta. L’alta pressione guadagna terreno ad Ovest delle nostre regioni, portandosi in direzione dei settori di Ponente. Tuttavia, come detto in fase titolare, il fianco nord orientale dell’anticiclone mostra ancora debolezza, tanto che, osservando l’immagine satellitare del primo mattino, è possibile identificare un vasto sistema frontale attraversare buona parte del Centro Europa e raggiungere le nostre regioni.
Sul Mediterraneo si tratterà perlopiù di nubi medio alte, tanto che le precipitazioni maggiori sono attese sui settori esteri oltr’Alpe. Ma vi sarà luogo per addensamenti di un certo rilievo anche in Italia. Stamane si registrano precipitazioni a carattere sparso sui settori alpini Nord orientali, specie su Alto Adige, Alpi e Prealpi friulane. La quota neve s’attesta ben al di sopra dei 1500 m, al pomeriggio è prevista un’attenuazione della fenomenologia.
Precipitazioni che andranno poi ad interessare le regioni del medio ed alto Tirreno, anche se deboli. Segnatamente Toscana, Lazio, Umbria, Abruzzo occidentale e Sardegna Settentrionale. Si tratterà perlopiù di deboli piovaschi, anche su in medio Adriatico vi potranno essere localmente fenomeni un po’ più intensi con quota neve in rialzo verso i 1500 m.
Infine il Sud, lato Adriatico e ionico alle prese con nuvolosità irregolare e precipitazioni sparse, residue del pregresso peggioramento. Ma al pomeriggio vi sarà un nuovo aumento della nuvolosità un po’ ovunque, specie su Campania, coste lucane e calabresi, laddove vi potranno essere precipitazioni a carattere sparso, localmente di moderata intensità. Deboli piovaschi anche in Sicilia, mentre altrove la giornata sarà sostanzialmente secca. I venti sono attesi in progressiva attenuazione ed in rotazione da Ovest, mentre le temperature aumenteranno ovunque, con decisione sui settori occidentali del Paese.