Una recentissima ricerca, che va a fare il pari con altri studi orientati in questo senso, ovvero che negli ultimi 30 anni i cicloni tropicali si sono mossi con più facilità in direzione dei due Poli. La conseguenza più preoccupante è che le regioni dal clima arido e semiarido stanno migrando verso latitudini più settentrionali, mentre quelle dal clima umido si spostano verso i poli.
L’articolo, pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience e realizzato da ricercatori del Weizmann Institute, evidenzia come le tempeste che transitano a latitudini temperate si stiano approssimando sempre più ai due Poli del nostro Pianeta. Non solo, le proiezioni climatiche indicherebbero che questo processo continuerà ad accentuarsi in futuro se il riscaldamento globale dovesse proseguire.
I ricercatori dello studio in oggetto hanno analizzato dettagliatamente i meccanismi fisici che regolano gli spostamenti dei cicloni e delle tempeste, che in genere si muovono in aree o regioni denominate “percorsi delle tempeste”. Ad esempio, nell’emisfero settentrionale tendono a formarsi sugli oceani e generalmente viaggiano verso est e soltanto in parte verso il Circolo Polare Artico.
In questo modo, una tempesta che si forma sull’Atlantico al largo della costa orientale degli Stati Uniti ad una latitudine di circa 40° N raggiungerà l’Europa nell’area di latitudine 50° N. Ma le reali cause che stanno portando le tempeste a spingersi sempre più a ridosso dei due Poli non sono state ancora veramente comprese.
Per risolvere l’arcano i ricercatori hanno sviluppato un algoritmo che traccia ne traccia la rotta, algoritmo che ha permesso di capire come questi fenomeni atmosferici si sviluppano nel tempo e nello spazio. A questo punto hanno introdotto nelle varie simulazioni condizioni climatiche via via più calde per cercare di capire cosa potrebbe accadere in un futuro non troppo lontano.
La conclusione è chiara: la tendenza è verso uno spostamento delle tempeste in direzione dei Poli, spostamento correlato direttamente all’aumento della temperatura globale. I ricercatori hanno anche scoperto due processi che regolano lo spostamento: il primo è collegato alla struttura verticale e alla circolazione sulla parte sommitale di questi sistemi, ovvero un meccanismo che è necessario per far crescere e guidare le tempeste verso nord. Meccanismo che potrebbero esacerbarsi con l’aumento delle temperature globali.
Il secondo processo è collegato all’energia rilasciata dal vapore acqueo. In un Pianeta più caldo le masse d’aria conterranno più vapore acqueo e, quindi, più energia verrà rilasciata nel momento della condensazione. L’aria umida calda fluisce attraverso il fianco orientale di una tempesta, spostandosi verso nord dove avviene il rilascio dell’energia e quindi lo spostamento del sistema verso latitudini settentrionali (o verso sud nell’emisfero meridionale). Chiaro che anche questo processo verrà esasperato da temperature globali in crescita.