Il freddo ha investito prepontemente gli Stati Uniti d’America ed il Canada. L’Alaska e alcuni stati del Canada, Territori dello Yukon e del Nord Ovest, e Saskatchewan in primis, stanno sperimentando temperature davvero rigidissime. A Uranium City la temperatura ha raggiunto il giorno 14 i -43.2°C, rispetto ad una media per il periodo di -35.6°C. La cittadina canadese ha un record in gennaio di -47°C ed uno asosoluto di -48°C, avvicinati il giorno 15 quando la colonnina di mercurio si è fermata a -45.5°C. Ancora più freddo a Old Crow (-48.5°C il giorno 15) e a Dawson (-49.6°C il giorno 14). In Alaska Fort Yukon il giorno 15 non è salita oltre i -43°C dopo una minima di -48°C.
Rimaniamo nel continente americano ma ci spostiamo in Honduras, dove il freddo non preoccupa certo gli abitanti, ma le piogge tropicali a volte sì. Una multicella temporalesca muovendosi da est verso ovest ha scaricato il giorno 15 ben 197.5 mm di pioggia a La Ceiba.
Altre parti del mondo stanno sperimentando condizioni estremamente perturbate. Una depressione centrata sul Mar del Giappone ha portato pesanti piogge e nevicate, associate a forti venti da nord, sulla parte centro-settentrionale dell’arcipelago e sulla Corea durante il week-end. Il giorno 15 la città giapponese di Choshi, sulla costa orientale dell’isola di Honshu e non distante da Tokyo, ha ricevuto ben 144 mm di pioggia e il giorno 16 ulteriori 117.5 mm. La neve è caduta abbondante nel nord di Honshu: ad Aomori il manto nevoso ha raggiunto i 98 cm. Forte nevicata anche a Sendai.
Un nuovo ciclone tropicale si è formato nel nord dell’Oceano Indiano. Domenica pomeriggio, con venti sostenuti a 40 nodi, era stazionario 700 km ad est sud-est di Colombo (Sri-Lanka). Al momento i suoi sviluppi non destano preoccupazione. Un altro ciclone tropicale è attivo nella parte meridionale dell’Oceano Indiano, circa 700 km a nord ovest del Golfo di Exmouth (Australia occidentale). Probabilmente anche questo ciclone rimarrà in mare aperto senza avvicinare terre emerse.
Proseguono in questo bizzarro gennaio europeo le condizioni estremamente miti ed umide sulle coste oceaniche norvegesi. A Bergen, a fronte di una media di gennaio pari a -1/+3°C, la temperatura dei primi 16 giorni del mese ha avuto valori medi di +2.7/+6.0°C. Il giorno 15 sulla città sono caduti 22 mm di pioggia e il giorno successivo gli estremi termici sono stati di +4.9/+7.7°C. La temperatura massima assoluta in questo mese di gennaio è stata di +9.5°C, ad un grado e mezzo dal record, la minima assoluta di appena -0.8°C.
Nel sud del continente africano è estate e sugli altopiani del Sudafrica, della Namibia e dello Zimbabwe fa caldo, ma si sviluppano talvolta anche forti temporali. Il giorno 15 a Beitbridge si sono raggiunti i +40.8°C, rispetto ad una media di +33°C, mentre nella stessa nazione, a Gweru sono caduti 54 mm di pioggia, oltre 1/3 rispetto ad una media comunque notevole pari a 142 mm. Lo stesso giorno 22 mm sono caduti anche a Johannesburg. Il giorno successivo (16 gennaio) le temperature più elevate si sono registrate in Sud Africa, fino a +43.7°C a Vioolsdrif, mentre ancora temporali hanno interessato lo Zimbabwe, con 60 mm di pioggia caduti nella capitale Harare.