Sono trascorsi ben 16 anni da quella che venne ribattezzata come la classica tempesta invernale perfetta! L’evento del 13-14 dicembre 2001, da non classificare come burian, è passato alla storia per la sfuriata di neve e vento che investì un po’ tutta la Val Padana.
La traiettoria di quest’irruzione d’aria gelida rimase estremamente incerta fino all’ultimo, tanto che anche sul resto d’Italia gli appassionati meteo si erano illusi di poter vivere un evento storico, che poteva imbiancare città e coste.
Eppure tutte le tendenze stilate 10-15 giorni prima preannunziavano la possibile intrusione, fino alle nostre latitudini, del nocciolo d’aria freddissima d’estrazione artico-siberiana. Dopo aver coinvolto il Nord e la Regione Alpina, il nocciolo gelido slittò verso la Francia meridionale e l’area pirenaica.
Quasi tutta la Val Padana venne investita da rovesci di neve in forma di bufera, per il passaggio retrogrado di un nocciolo d’aria molto fredda d’estrazione siberiana, giunta dal comparto balcanico-danubiano. Così appariva la Val Padana 4-5 giorni dopo l’evento, come mostra l’immagine in alto.
Le bufere di neve non furono così straordinarie per la quantità di neve caduta (in genere quasi ovunque non si andò oltre i 10-15 centimetri di accumulo), ma per la qualità della stessa neve, molto polverosa, grazie al gelo intenso con le temperature decisamente al di sotto dello zero.
La neve fu accompagnata da sferzanti raffiche di vento, come accade in genere sulle steppe russe. Un autentico blizzard, tanto il vento batteva così forte da impedire il camminare, il rumore del vento ululava, la neve si poggiava nelle palpebre: sembra davvero storia d’inverni d’altri tempi.