Il lungo periodo d’afa riscontrato per buona parte del mese di luglio è stato seguito da un netto scombussolamento delle condizioni meteorologiche: sono giunte masse d’aria fresche che, scontrandosi con quelle più calde che hanno predominato per diverse settimana, hanno generato intensi contrasti termici favorendo vere e proprie ondate di temporali.
Risale allo scorso 29 luglio il record di fulmini caduti in un solo giorno sul territorio italiano, pari a circa 25000 fulmini. Potrebbe apparire a prima vista un record assoluto, ma in realtà lo è solo per quanto riguarda il 2010. Basti pensare che, nella famosa estate temporalesca del 2002, nella sola notte fra il 3 ed il 4 agosto ben 30000 fulmini si abbatterono sul Nord Italia, pari a ben 3 scariche elettriche per ogni chilometro quadrato, con danni notevolissimi nei vigneti del bresciano e del Friuli Venezia Giulia. Spesso, questi violenti temporali estivi sono accompagnati da eccezionali grandinate, con chicchi molto grossi.
Il monitoraggio costante dei fulmini avviene grazie al Sistema Italiano di Rilevamento Fulmini composto da 16 sensori situati in diverse zone del territorio: i dati provenienti da ogni sensore sono ricevuti e trattati da degli Analizzatori di Posizione che calcolano, in pochissimi secondi, le coordinate geografiche dei punti di impatto, il tempo in cui è avvenuto ciascun evento e i parametri elettrici caratteristici di ciascun evento di fulmine (ampiezza di corrente, polarità, numero di colpi). In questo modo vengono catalogate continuamente le scariche elettriche: il precedente record di fulmini del 2010 risaliva a fine maggio, quando i fulmini caduti in 24 ore erano stati 16mila.
Dall’inizio del 2010 sono caduti quasi 500mila fulmini, alla media di quasi 2300 fulminazioni al giorno. Nel frattempo, anche questo scorcio iniziale d’agosto non sta certo vedendo una scarsa attività temporalesca, tutt’altro: nella sola notte tra il 3 ed il 4 agosto, ben 5mila fulmini si sono abbattuti sulle Marche, con una particolare concentrazione lungo la costa (4000 le saette finite in mare). Invece, nella giornata di ieri, giovedì 5, solo sulla Toscana si sono abbattuti ben 5200 fulmini, dato notevole ma ben inferiore alla tempesta del 29 luglio.
I pericoli correlati ai fulmini sono ben noti, ma va detto che i decessi per questa spettacolare manifestazione della Natura sono nettamente diminuiti negli ultimi decenni, di sicuro grazie alla maggiore prevenzione e conoscenza del fenomeno che ha consentito di evitare troppe disgrazie. In Italia nessuna zona è esente da fulmini (mediamente ne cadono oltre un milione e mezzo all’anno), ma si può dire che le zone più colpite siano il Friuli, la regione dei Laghi Lombardi, i rilievi prealpini ed appenninici, perlomeno per quanto concerne l’attività temporalesca estiva, quella maggiormente diffusa ed insidiosa.