Deboli correnti orientali continuano a scorrere sul nostro Paese, lungo il bordo meridionale dell’Anticiclone europeo, i cui massimi barici si trovano posizionati tra Austria, Polonia e Repubblica Ceca. L’Alta Pressione non farà a tempo a generare una parentesi di bel tempo, in quanto un’insidiosa goccia fredda, ora sulla Francia, tornerà ad insinuarsi all’interno della porzione di campo altopressorio presente sull’Italia e, sospinta da deboli infiltrazioni occidentali, provocherà un peggioramento già nel corso della giornata di domani.
L’aria fredda che ristagna nei bassi strati è all’origine degli elevati valori barici, che sul cuore dell’Anticiclone superano i 1040 hPa. Molto intense le inversioni termiche sulle aree interessante dall’Anticiclone, a causa della serenità del cielo e dell’assenza di ventilazione, tanto che in diverse zone del Centro Europa le temperature minime notturne sono scese anche di 10 gradi al di sotto dello zero.
A proposito di valori termici, anche sul Nord Italia e sulle valli interne delle regioni centrali si sono avute gelate diffuse e consistenti durante la notte: le temperature sono scese fino a -5 su Verona e Bolzano, ma su buona parte della Val Padana si sono avuti valori prevalentemente negativi. La situazione si ripeterà nella prossime ore e l’ulteriore ristagno dell’aria nei bassi strati concorrerà alla genesi del fenomeno nebbiose in alcune zone soggette a forte umidità.
Con la conclusione dell’avvezione fredda, le temperature non sono più tanto rigide in quota, specie alle altezze maggiori dell’atmosfera: su Pian Rosa la temperature non è scesa al di sotto dei -10, mentre i valori rilevati su Passo Rolle e Paganella sono pressoché gli stessi di quelli rilevati sulle pianure.
Le infiltrazioni fresche orientali portano ancora nubi basse sulle regioni adriatiche, a causa della barriera orografica appenninica. Si tratta di nuvolosità ormai improduttiva, resa sterile dal notevole incremento della pressione atmosferica Le nubi più consistenti interessano l’estremo Sud e le Isole Maggiori, con qualche pioggia in talune aree della Sicilia e sulla Sardegna Orientale.
Su queste zone insiste una fascia di confluenza quasi stazionaria fra i refoli d’aria fresca dall’Est Europeo e le correnti più miti mediterranee, richiamate da una relativa modesta area ciclonica prossima alle Isole Maggiori. L’instabilità derivante da questo contrasto fra masse d’aria tenderà ad insistere nelle prossime ore sulla Sicilia, mentre i fenomeni si attenueranno temporaneamente sulla Calabria Ionica e sulla Sicilia Orientale.
Poc’anzi abbiamo sottolineato la presenza di una goccia fredda sulla Francia, destinata a tornare verso le regioni settentrionali italiane. L’influenza periferica di tale vortice continua a mantenere nuvolosi i cieli su parte della Liguria e sulle Alpi Occidentali, con fenomeni isolati prevalentemente confinatie al cuneese ed alle alture valdostane.
In base alle ultime proiezioni, resta confermato il peggioramento fra San Silvestro e Capodanno a partire dal Settentrione ove, in considerazione dell’aria fredda stagnante recentemente affluita dall’Europa Orientale, i fenomeni tenderanno ad assumere prevalente carattere nevoso fino in pianura, specie per quanto concerne la Val Padana centro-occidentale. Sarà un inizio d’anno piuttosto scoppiettante e nuove evoluzioni fredde potrebbero seguire nella fase finale del periodo festivo, ovvero attorno all’Epifania.