I vari, autorevoli modelli di previsione fiutano cambiamenti importanti attorno a metà mese. Modifiche che in realtà stanno già coinvolgendo il comparto Atlantico, laddove è riapparsa la struttura perturbata autunnale ideale: la Depressione d’Islanda. In sua presenza le perturbazioni hanno modo di spazzare Europa e Mediterraneo da ovest verso est, ma stavolta non sarà possibile perché sull’Europa orientale è presente un blocco anticiclonico che ne ostacola l’avanzata.
Fin tanto che tale blocco impedirà un normale deflusso perturbato, sul nostro Paese stazionerà la base dell’Alta Pressione suddetta e il meteo risulterà decisamente stabile. Un primo, evidente cambiamento potrebbe avvenire a metà ottobre e il modello americano GFS è stato uno dei primi a crederci. La dinamica è semplice: le perturbazioni atlantiche riusciranno pian piano ad erodere il muro anticiclonico e dovrebbero riuscire a sfondare sul Mediterraneo così come si evince dalla mappa seguente. La data sarebbe quella del prossimo 14 ottobre.
Ora viene da chiedersi: sarà realmente la vera svolta autunnale? Difficile dirlo. Già spingerci a metà mese implica una minore affidabilità previsionale, figuriamoci dopo. Ma proviamo ad osservare quel che offre il modello americano. Siamo al 17 Ottobre e quel che si nota è un impianto barico (disposizione Alte e Basse Pressioni sulla scena euro-atlantica) simile all’attuale. La Depressione d’Islanda avrà difficoltà a svolgere il suo solito ruolo e i fronti perturbati scivolerebbero verso la Penisola Iberica. In Italia, quale conseguenza, si avrebbe una nuova fase anticiclonica di stampo tardo estivo, per via dell’apporto d’aria calda dal nord Africa.