Quando il passaggio di testimone tra una stagione e la successiva sta per avvenire, si osservano sovente condizioni meteorologiche mutevoli. Talvolta i cambiamenti avvengono nell’arco di pochi giorni, persino ore. L’analisi modellistica, o previsionale, diviene snervante perché nebbiosa.
Perturbazioni che anticipano i tempi, oppure no. Alte Pressioni che appaiono indistruttibili e che invece si sfaldano sotto i colpi delle depressioni. Chi ama la meteorologia sa che tutto rientra in quel concetto di normalità che contraddistingue le stagioni transitorie.
Siamo arrivati alla conclusione dell’Estate e si sa, le prime perturbazioni si avvicinano all’Italia. A volte timide, altre volte irruenti. Dovessimo osservare l’Europa, noteremmo che in molte zone – in particolare nella parte settentrionale – l’Autunno avanza inesorabile. Le prime incursioni d’aria fredda tentano di spingersi a sud e le perturbazioni Atlantiche provano a pigiare sull’acceleratore.
Noi, che stiamo in Italia, dobbiamo prestare attenzione ad ovest. All’immenso specchio d’acqua che è l’Oceano. E’ da là che arriveranno i primi colpi. Ora, ad esempio, c’è una zona di Bassa Pressione che ha scelto di stazionare in vicinanza del Portogallo. Sapete che farà? In parte sospingerà aria umida, in parte alimenterà una spinta dell’Anticiclone Africano. Ne deriva uno scenario meteorologico differente a seconda che si considerino le regioni Settentrionali e quelle Meridionali.
Cominciamo dall’Africa. Più che un consolidamento anticiclonico, come accadde subito dopo Ferragosto, si tratterà di una fiammata pre-frontale che precederà l’ingresso delle perturbazioni Atlantiche.
Giovedì inizierà a coinvolgere le Isole, creando i presupposti per un altro rialzo termico. Le massime raggiungeranno, soprattutto nelle aree interne, picchi di 34-35 gradi. Le temperature saliranno un pochino anche al Centro Sud, mentre al Nord resteranno pressoché invariate.
Nella parte Settentrionale peninsulare fluirà aria umida atlantica, che avrà l’onere di sostenere una vivace attività temporalesca sui principali rilievi. Temporali che potrebbero essere davvero forti, tanto da non escludere degli episodi grandinigeni. Nelle altre zone ci sarà una discreta nuvolosità medio alta, ma non è escluso che isolati focolai possano formarsi anche nelle pianure.
Le nubi medio alte fluiranno anche al Centro, su parte del Meridione e nelle Isole. Saranno nubi derivante dall’intrusione delle masse caldo-umide nord africane.
L’avvezione d’aria calda si mostrerà più consistente nella giornata di venerdì, quando in Sicilia – nella parte orientale – si potrebbero registrare punte di 38-39 gradi. Il rialzo termico coinvolgerà anche il Sud e la Sardegna, ove si toccheranno localmente picchi di 36-37 gradi. Al Centro farà un po’ caldo, ma non sarà eccessivo. Il sole continuerà ad alternarsi alle innocue velature, così come sulle Alpi seguiteranno a formarsi temporali diurni.
E’ alla giornata del sabato che va posto un occhio di riguardo. L’azione erosiva delle perturbazioni atlantiche indurrà la cupola africana a traslare in direzione est. Si aprirà un varco per un primo fronte instabile, che causerà un consistente peggioramento sul Nordovest. E’ probabile che venga coinvolta anche l’Alta Toscana e qualche rovescio – per via dello Scirocco – potrebbe manifestarsi sulla Sardegna orientale. Le attuali proiezioni indicano qualche cenno temporalesco in alcune aree dell’Appennino centro settentrionale.
Domenica, probabilmente, sarà una giornata perturbata su gran parte del Centro Nord, Sardegna compresa. Andrà meglio al Sud ed in Sicilia, col caldo protagonista ma in fase di addolcimento.
Lunedì, poi, un’altra perturbazione ben più consistente andrebbe a raggiungere le regioni Settentrionali ed in seguito traslerebbe nel resto della Penisola. Sarebbero i primi inequivocabili segnali di un Autunno incipiente.