Con l’allestimento, nell’agosto 2002, d’una stazione meteorologica automatizzata alla Capanna Regina Margherita (quota 4.559 metri), l’Arpa Piemonte, settore meteoidrografico e reti di monitoraggio, ha avviato uno studio per verificare se i dati rilevati sulla quarta vetta del massiccio del Monte Rosa siano rappresentativi della circolazione atmosferica a larga scala e, in particolare, quale sia il tempo di risposta alle forzanti sinottiche. La conclusione è stata che le stazioni meteo di alta quota sono in grado di rilevare immediatamente i cambiamenti principali nel flusso a scala sinottica e nelle caratteristiche delle masse d’aria che caratterizzano le condizioni a sud delle Alpi (Martorina et al.).
Tale particolarità, dal punto di vista termico, si rinviene confrontando l’andamento dei dati giornalieri rilevati sul Monte Rosa con quelli messi a disposizione dall’Osservatorio geofisico di Novara (45°25′ lat. N, 8°36′ long. E, quota 147 metri). Un caso di studio può essere riferito al maggio 2007, caratterizzato da avvezioni di matrice africana e da successive irruzioni di origine polare.
L’arrivo di correnti calde meridionali è avvertito in modo più sensibile alla Capanna Margherita. Nella reanalisi a 500 hPa delle 00Z del 19 maggio, una 572 dam va a posizionarsi sul confine tra Italia e Svizzera; alle 1550 UTC la stazione fa registrare una massima di 4,5 °C con un aumento di 8,2 °C rispetto alla massima del 18 maggio; in quella stessa data, a Novara, il termometro tocca i 27,4 °C. Nei giorni successivi l’onda calda agisce per subsidenza, e mentre alla Capanna Margherita i valori subiscono un lieve ridimensionamento e poi rimangono pressoché stabili (prima colonna), nella sottostante pianura si innalzano (seconda colonna):
20 maggio 2,9 °C 29,2 °C
21 maggio 2,1 °C 29,6 °C
22 maggio 2,3 °C 32,4 °C
23 maggio 3,6 °C 33,1 °C
Più immediato appare invece il riflesso sulle termiche quando le correnti assumono andamento zonale. La reanalisi a 500 hPa delle 00Z del 26 maggio mostra un’ondulazione 578 dam che dall’Atlantico si protende sull’alto Piemonte; alla Capanna Margherita la massima si porta a -6,9 °C mentre la minima scende a -13,6 °C in diminuzione di 4,8 °C rispetto al giorno precedente; a Novara si misurano invece 23,4 °C e 18,3 °C rispettivamente. La componente settentrionale delle correnti, accompagnata da alcune piogge, si esplica però due giorni dopo, quando le minime subiscono una sensibile riduzione (tra parentesi, la differenza con la giornata precedente):
28 maggio -18,1 °C (-5,3 °C) 11,2 °C (-5,3 °C)
La coincidenza dello scarto è certamente fortuita, ma anche indicatrice d’una dinamica atmosferica che, nella sua componente di moto, trova riscontro a livelli diversi. Sarebbe interessante, a questo punto, estendere l’analisi alle località pedemontane, dov’è possibile che le condizioni orografiche influenzino in altro modo l’andamento termico descritto.
Bibliografia
S. Martorina, A. Olivero, N. Loglisci, R. Pelosini, La stazione meteo più alta d’Europa, in «Neve e Valanghe», n. 49 (2003).