Un affondo perturbato sul Vicino Atlantico sta tentando di mettere in crisi l’anticiclone: per l’alta pressione si tratta delle prime difficoltà che incontra nel suo cammino appena avviato alla riconquista di una buona parte del Vecchio Continente. L’elevazione dello scudo anticiclonico sta facendo importanza al lago d’aria fresca che resta ancora attivo tra la Scandinavia ed i settori carpatico-danubiana.
L’attenzione viene comunque facilmente catturata da quel che accade sui confini occidentali europei: nuvolaglia irregolare non si limita più a lambire solo le Isole Britanniche, ma è penetrata anche tra la Penisola Iberica e la Francia occidentale, grazie all’affondo di un mulinello ciclonico sull’Atlantico Portoghese orchestrato dal perno principale della bassa pressione, centrato ben al largo ad ovest dell’Irlanda. Questi ammassi nuvolosi si muovono all’interno di una circolazione d’aria tiepida da sud/ovest, direttamente prelevata dall’entroterra algero-marocchina.
Nonostante tutta la nuvolosità, le temperature hanno fatto un balzo verso l’alto, toccando punte di ben 28 gradi sulla Francia e 27 gradi sulla Germania. Molto significativi anche i 25 gradi misurati su Londra. Dopo il caldo, i temporali: all’interno degli ammassi nuvolosi di provenienza atlantica si celano fenomeni temporaleschi, derivanti dal feroce contrasto fra l’aria fresca atlantica che preme da ovest e quella molto più calda risalita dalle latitudini afromediterranee.