La presenza di acqua sotto forma di ghiaccio sulla superficie di Marte è nota ormai da tempo ai poli. L’atmosfera del Pianeta Rosso è fredda ed estremamente rarefatta. Proprio in virtù di queste condizioni, l’umidità relativa, sebbene molto bassa in confronto a quella sulla Terra, può raggiungere in taluni casi la saturazione, determinando la formazione locale di nubi di ghiaccio d’acqua, che sono i fenomeni atmosferici storicamente osservati per primi sul Pianeta Rosso. Di notte, non appena il Sole tramonta, la temperatura precipita e queste formazioni nuvolose si raffreddano anche di 4 gradi all’ora.
Nel 2008 la sonda della Nasa Phoenix Lander aveva notato del pulviscolo che poteva sembrare nevischio, senza riuscire a spiegare in modo dettagliato quanto osservato. Si ipotizzò che i fiocchi di dimensioni macroscopiche cadessero lentamente, impiegando dieci minuti per percorrere un paio di chilometri. Lo studio di oggi dimostra che su Marte avviene qualcosa di più turbolento in atmosfera. Proprio le differenze di temperatura fra nuvole e suolo fanno sì che i fiocchi di neve riescano a percorrere al massimo un paio di chilometri, prima che avvenga la sublimazione.
Solo le nuvole molto basse, dunque, sarebbero in grado di imperlare la superficie marziana, prima che il sole del giorno dopo sciolga tutto di nuovo. Se potessimo avere una testimonianza fotografica di quest’evento, sarebbe davvero il top assoluto.