Le proiezioni per i prossimi 10 giorni non indicano sostanziali vie di uscita all’attuale situazione di blocco per l’Europa, mentre cenni di lieve riscaldamento si avranno sull’Asia. Nel Vecchio Continente non saremo in presenza di alcun STRAT-ALERT.
Sarà ben dissimile la situazione nel Nord America, dove ravvisiamo attivo un anticiclone alla quota di 30 hPa che riporta valori termici alti da parecchie settimane. Nel nord e sino al centro del Canada, l’Alaska, presto si avranno condizioni di gelo intenso nelle quote della Troposfera di 500 e 850 hPa, e si configurerebbe un’ondata di gelo in estensione a parte del Continente.
Quindi, per loro sarà efficace lo STRAT-ALERT in atto e sarà probabilmente collegato alla fase di innesco del freddo.
In area Artica si profilano poche novità: sempre alla quota di 30 hPa avremo attivo il solito Vortice, ma che non è il Vortice Polare di cui si parla, in quanto questo è attivo a quote ben più basse e soprattutto è in Troposfera. La temperatura del Vortice semi stazionario a 30 hPa sarà di circa -75°C, un vero paletto freddo che inibirebbe le irruzioni di aria artica verso l’Europa.
A tal quota si profila un’attenuazione dello STRAT-ALERT nel Nord America, mentre una ancor minore sarà l’interferenza per l’Europa, dato che sui nostri cieli non si avrà alcuna variazione termica.
Alla quota di 100 hPa, sempre in Stratosfera, si avranno variazioni non rilevanti per l’Europa, un lieve riscaldamento nella Siberia, ma nel comparto asiatico, mentre si andrà attenuando anche a queste quote lo STRAT-ALERT nel Nord America.
Un nuovo STRAT-ALERT si verificherà in prossimità di Alaska e Stretto di Bering, ben lungi dall’Europa.
In Stratosfera si osservano le normali fluttuazioni termiche, come quelle vedute in passato, che non offrirono l’innesco di un STRAT-ALERT in Europa. Al momento, quindi, nessuna novità.
Una considerazione: ancora una volta appare probabile una teleconessione tra lo STRAT-ALERT ed i raffreddamenti a quote della Troposfera medie e basse (500 hPa e 850 hPa) nel Nord America.
Non si rileva alcuna connessione del Jet Stream o Correnti a Getto, con il massiccio sprofondamento di masse d’aria artiche verso il Nord America. Un evento che per altro sarà nei limiti di similitudini del passato.
Inoltre, una fase fredda interesserà le regioni orientali della Siberia, con correnti umide dai mari del Polo Nord e perciò foriere di nevicate eccezionali. Un po’ come successo in dicembre.
La fascia delle alte pressioni al suolo proseguirà ad interessare tutto l’Emisfero nelle latitudini medie e quelle tropicali, con conseguente alterazione climatica a questo inverno.
Nelle regioni a clima continentale, tuttavia, per effetto delle inversioni termiche, specie in Asia, si avranno temperature rigide. Ciò succederà ancora una volta nel sud dell’Asia anche per l’influenza di correnti da nord.