Il mulinello di bassa pressione, responsabile della fase perturbata che ha interessato nella fase iniziale del week-end mezza Italia, si è ora posizionato più ad est, esattamente sulla Germania, in posizione tale da penalizzare in misura minore il nostro Paese. Gli effetti della circolazione ciclonica si palesano ancora tramite uno scenario di spiccata variabilità che avrà modo d’interessare più direttamente le regioni di Nord-Est e quelle dell’Alto Appennino.
L’area vorticosa sul Centro Europa appare al momento isolata, con l’interruzione di ogni canale comunicante col flusso instabile dalle alte latitudini per l’inserimento di un lembo d’alta pressione dal Vicino Atlantico verso la Penisola Scandinava. Non sono solo le nubi sul Nord Italia le protagoniste della scena mediterranea: altri ammassi nuvolosi, comunque poco significativi, si spingono dal Mediterraneo Occidentale verso il Tirreno Meridionale e sono il chiaro sintomo di una relativa stagnazione barica, derivante dal fatto che l’anticiclone delle Azzorre resta defilato troppo ad ovest, mentre un modesto cuneo africano si preoccupa di proteggere solo parte del Mediterraneo Centro-Orientale, comprese le regioni meridionali italiane.
Il vortice ciclonico sul cuore dell’Europa appare decisamente insidioso, ancora in grado di stimolare forti condizioni di maltempo in aree già duramente provate dalle piogge delle ultime settimane. Diversi temporali sono già in azione sulla Germania Orientale, ma anche tra la Polonia e l’Ucraina occidentale, oltre ai settori alpini orientali. In giornata appare probabile un ulteriore rinvigorimento dell’instabilità, per merito dell’esaltazione instabile dovuta al riscaldamento diurno: tra la Polonia centro-orientale, la Slovacchia ed il nord dell’Ungheria è atteso il rischio di temporali maggiormente intensi (rischio di grado 2), quelli che potrebbero innescare grandinate di maggiori dimensioni, forti colpi di vento e trombe d’aria.