Ancora qualche giorno e la Primavera meteorologica esordirà ufficialmente. A sancire il cambio stagionale avremo variazioni della circolazione atmosferica imponenti, variazioni che dovrebbero condurci all’interno di un periodo di brutto tempo e di temperature più consone al periodo.
Farà freddo? Probabilmente sì. Ma dobbiamo contestualizzare il tutto, perché finora abbiamo avuto un clima eccessivamente mite – diciamo primaverile – ed anche un rientro nella normalità termica ci darà la sensazione del freddo incipiente. Al di là di tutte queste considerazioni, certamente importanti oltre che corrette, dobbiamo assolutamente focalizzarsi su un punto: i contrasti termici.
Vi sembrerà strano, forse, ma il Mar Mediterraneo ha immagazzinato calore. Non abbiamo le temperature riscontrabili in Estate, neppure in Primavera inoltrata, ma siamo su valori termici superficiali comunque superiori alle medie di riferimento. Che significa? Molto semplicemente che c’è dell’energia spendibile.
E’ per questo semplice motivo che è bene cominciare a parlare della stagione dei temporali e della grandine. Qualora dovessero attivarsi realmente gli scambi meridiani, come sembra, ingenti quantità di calore inizieranno a migrare verso nord mentre a sud affluirà aria fredda. Non dobbiamo scordarci il ruolo del Vortice Polare nel trattenere enormi quantità d’aria gelida sull’Artico, indi per cui è lecito attendersi sorprese invernali non trascurabili. Soprattutto nel corso del prossimo mese.
Ed ecco quindi che temporali e grandine potrebbero anticipare i tempi. Non solo, oltre ad arrivare prima del dovuto potremmo assistere a fenomeni piuttosto intense, proprio in virtù del fatto del surplus termico registrato durante l’Inverno. E’ un meccanismo che ormai conosciamo fin troppo bene, dopotutto se le condizioni meteo climatiche estreme sono imputabili principalmente al riscaldamento globale un motivo ci sarà.
Non chiedeteci date precise, quel che possiamo dirvi è che i modelli matematici di previsione stanno inquadrando un periodo di maltempo già nella prima settimana di marzo. Qualora dovessero realmente crearsi i presupposti per l’isolamento di strutture cicloniche nel cuore del Mediterraneo ecco che i fenomeni descritti potrebbe generarsi rapidamente.