Il satellite è molto eloquente sulla situazione a livello europeo: pochissime le aree sgombre da nubi, mentre tutto il continente risente di una circolazione moderatamente depressionaria che si lega all’attività del Vortice Polare, protagonista ancora della scena meteorologica.
E’ la penisola scandinava la sede di tale nucleo depressionario, che con le sue propaggini condiziona direttamente la situazione sullo scacchiere centro settentrionale europeo, e ben si evidenzia l’aria fredda che scivola dalla Scandinavia verso sud attraversando l’Europa centrale fin sulla nostra catena alpina, e su tutta quest’area non mancano manifestazioni di forte instabilità atmosferica e precipitazioni con neve a quote relativamente basse, ma decisamente inusuali per il periodo che stiamo vivendo.
Il quadro termico è quello che evidenzia maggiormente la presenza del dominio polare su buona parte del continente: dal Regno Unito all’Europa centro orientale e chiaramente sul comparto scandinavo, le temperature evidenziano una situazione decisamente fredda per il periodo tardo primaverile, segno che il Vortice Polare ha ancora molto da dire e la sua presenza sarà predominante nel futuro climatico del continente.
A dare manforte a tale ciclone, è la figura antagonista che campeggia in pieno oceano, l’alta delle Azzorre, che come ha fatto per tutto il periodo autunno-invernale, continua a proiettarsi verso nord, stazionando sempre ai limiti occidentali europei, mantenendo la sua roccaforte in Atlantico, con la diretta conseguenza di favorire la discesa delle correnti artiche verso sud, scivolando sul bordo orientale di tale figura, influenzando così anche il Regno Unito, che si trova proprio sulla confluenza tra le masse fredde e l’influenza anticiclonica, con correnti quindi settentrionali che ne mantengono il quadro termico sotto la norma.
Il bacino del Mediterraneo, presenta invece valori più elevati dal punto di vista termico, ma resta sempre terra di conquista, non essendo attualmente prevalente alcuna figura barica, trovandosi in una palude meteo-climatica, dove i valori di pressione non sono alti, con maggiore stabilità sul comparto sud orientale, con la Grecia e la Turchia che godono di giornate soleggiate e miti, grazie ad una maggiore pressione presente proprio su tali zone, mentre il comparto occidentale risente della presenza a largo della penisola iberica di un sistema depressionario e della confluenza di aria di origine artica, con quella oceanico-mediterranea.
Il tutto comporta la formazione di instabilità specie sul centro nord e sul comparto occidentale, dove non mancano delle precipitazioni.
Una situazione che non prelude a nulla di buono; la presenza della depressione a largo della penisola iberica, non garantirà stabilità, evitando che l’alta pressione delle Azzorre possa attecchire sul comparto meridionale del continente, favorendo quindi la persistenza di figure anticicloniche sul nord del continente, in un contesto quindi altamente instabile, vista la presenza del Vortice Polare che ancora per alcuni giorni sarà protagonista della scena meteorologica.
Non si può ancora quindi parlare di estate, mancano i presupposti e gli assetti giusti delle figure bariche, con l’alta oceanica che ripetutamente si spingerà meridiana, mantenendo salda la sua posizione in pieno oceano, quindi difficilmente presente nel bacino del Mediterraneo, che resta in questi frangenti preda di irruzioni fredde o rimonte africane, in un contesto di transitorietà delle situazioni.