Il respiro gelido russo fa sentire sempre più il suo peso su gran parte dell’Europa Centro-Orientale, perdendo un po’ di smalto su tutte quelle zone più nordiche che risentono da quasi due settimane di una duratura fase molto rigida. L’espansione retrograda del lago d’aria fredda deve però fare i conti con l’opposizione del flusso oceanico, costretto in parte a risalire verso nord, ma capace di incidere nettamente sulle condizioni meteo del comparto britannico, ma le propaggini nuvolose si spingono fin su parte della Francia, Belgio, Paesi Bassi e settori settentrionali iberici.
Non riesce più ad arrivare verso l’Italia il flusso oceanico, che però nelle ultime 36-48 ore aveva partorito un vortice, che poi si è evoluto per conto sul Mediterraneo. Questa spirale ciclonica ha viaggiato bassa, interessando dapprima la Sardegna e quest’oggi le regioni meridionali peninsulari e la Sicilia, con perno posizionato poco a sud della stessa Isola.
La bassa pressione in prossimità della Sicilia ha certamente un ruolo non trascurabile nel favorire il richiamo del freddo, che nel frattempo era giunto sulle Alpi Centro-Orientale ed a ridosso dell’Adriatico. Ora l’aria fredda si sta espandendo a tutta la Penisola, soprattutto verso le regioni adriatiche: qualche nevicata locale a bassa quota ha interessato le zone appenniniche emiliane e, in misura maggiore, nelle ultime ore la fascia meridionale dell’Abruzzo. Nevicate copiose, a quote man mano più basse, anche sui rilievi della Calabria e della Sicilia, laddove le precipitazioni sono risultate particolarmente ingenti.