ASSALTO ARTICO, indietro tutta L’espansione verso levante dell’anticiclone atlantico ha frenato la corsa delle correnti artiche, convogliate da un profondo vortice gelido scandinavo, costrette non solo a deviare marcatamente il loro percorso verso est, per colpire più direttamente l’area carpatico-danubiana, ma anche a ritirarsi gradualmente dalle aree dell’Europa Centro-Occidentale, coinvolte nella giornata di ieri dalla fredda dinamica invernale.
Una parte minima di quest’aria fredda è scivolata verso i Balcani, mischiandosi con aria dalle caratteristiche ben diverse e dando luogo ad una area di confluenza debolmente instabile, che marginalmente riguarda anche le regioni meridionali italiane. Sul resto dell’Italia è invece il sole a regnare incontrastato, anche se l’afflusso d’aria relativamente fredda e soprattutto secca ha lasciato un’importante eredità dalle peculiarità invernali, che si è soprattutto manifestata tramite i valori minimi della scorsa notte, precipitati ben sotto la norma e con le prime gelate sui fondivalle e su alcune località di pianura del Centro-Nord.
FREEZER SCANDINAVO La spinta anticiclonica, in direzione della Francia meridionale, delle Alpi e dell’Italia, lascia certamente intatta l’influenza instabile artica sul Nord Europa: in particolare, il profondo vortice gelido, un po’ più chiuso, resta posizionato sulla Penisola Scandinava: Norvegia e Svezia sono così alle prese con scenari decisamente invernali, neve fino in pianura e temperature che, persino in pieno giorno, faticano ad alzarsi al di sopra dello zero.