Cominciate a sentir caldo? Normale, sta arrivando lui, l’Anticiclone Africano. Un avventore che, negli ultimi anni, ha scelto fin troppo spesso il “giaciglio Italia”. Ma la crisi si sente, i prezzi lievitano e star per troppo tempo in Occidente gli costerebbe troppo. Una tocca e fuga è quel che ci vuole. Meglio risparmiare le risorse e distribuirle nell’arco di una stagione. Stesso identico discorso andrebbe fatto per l’Atlantico, che ora ha scelto di starsene ritirato, più a nord.
In apertura abbiam fatto riferimento agli effetti dal punto di vista termico. Inutile negarlo, quando si entra in regime d’Alta Pressione la discussione è superflua. Inutile, appunto, se preferite. Si tratta soltanto di capire quanto farà caldo, dove e perché.
Sul quanto abbiamo un’idea. Potremmo utilizzare solamente un vocabolo: molto. Non troppo, il troppo è preferibile lasciarlo a quelle ondate che costringono il termometro a delirare. Ma molto sì, calza proprio a pennello. L’anomalia termica, positiva ovviamente, si attesterà nell’ordine dei 5-6 gradi. Non spaventiamoci, quindi, se sentiremo parlare di 35-36 gradi. Persino qualche grado in più nelle Isole. Raggiungeremo i 40? Forse no. Ma ci andremo vicini!
Afa, fortunatamente, ce ne sarà poca. L’umidità non salirà a livelli eccessivi, ragion per cui potremo definire l’imminente un’ondata di caldo torrido. Meno male, verrebbe da dire! Sappiamo bene cosa significa avere l’umidità alle stelle. La traspirazione della pelle è ostacolata, la sensazione di caldo è maggiore. Le temperature sembrano più alte di quanto effettivamente sono.
Ed ora le nubi. Un capitolo a parte meritano le Alpi. Saranno le poche zone d’Italia a dover fronteggiare ammassi nuvolosi consistenti. Si svilupperanno sia perché farà caldo, sia perché qualche spiffero atlantico riuscirà a scardinare la resistenza anticiclonica. Vi abbiam detto più volte, negli ultimi giorni, che l’asse stabilizzante sarà orientato in modo tale da penalizzare maggiormente il Centro Sud e l’Europa orientale.
Quindi, ricapitoliamo. Nelle regioni Centro Meridionali, Isole comprese, prevalenza di cieli sereni o poco nuvolosi. Non è escluso però che qualche nube marittima possa dirigersi in alcune aree costiere.
Sull’Italia Settentrionale andrà certamente meglio in Liguria, sull’Emilia Romagna e in Val Padana. Almeno sino a domenica. Forse domani ci sarà spazio per ulteriori focolai nelle zone pedemontane. Iniezioni un po’ più ficcanti d’aria umida potrebbero ripristinare un po’ di variabilità diurna tra domenica e lunedì, creando i presupposti per alcune celle temporalesche più consistenti.
Lungo l’arco alpino, in particolare nel settore ovest, la nuvolosità indicata precedentemente avrà modo di sfogarsi un po’. In che modo? Coi temporali. Temporali che in Valle d’Aosta e in Piemonte potrebbero risultare davvero vivaci, tanto da non escludere degli episodi grandinigeni. In Lombardia lo saranno un po’ meno, sul Triveneto risulteranno isolati. Anzi, non è escluso che possano addirittura mancare.
Beh, che aggiungere ancora? Vi abbiam detto tutto. La sola cosa che possiamo dirvi è “non crucciatevi”. E’ luglio, il caldo è assolutamente una sua prerogativa.