Tra il 26 ed il 28 Dicembre del 1999 due tempeste di eccezionale violenza attraversarono in rapida successione mezza Europa ed in particolare la Francia, da ovest verso est. La prima venne chiamata Lothar e la seconda Martin: insieme, causarono 100 morti in tutto il Paese e danni senza precedenti sia alle vaste foreste che ricoprono i territori d’Oltralpe che alle città ed ai villaggi che si trovavano sul loro passaggio. I risarcimenti che le assicurazioni hanno pagato per i danni subiti a causa di questi veri e propri uragani hanno toccato una cifra prima d’allora mai raggiunta in Francia per un disastro naturale, pari a 6 miliardi di euro.
Ma i danni più gravi, veramente incalcolabili, li hanno subiti boschi e foreste, sia pubbliche che private: ancora oggi nel Paese sono evidentissimi i segni del passaggio delle due tempeste e gli esperti dicono che ci vorranno almeno altri 15 anni perché la situazione torni alla normalità da questo punto di vista. Basti pensare che gli alberi abbattuti hanno ricoperto una superficie pari a 146 milioni di metri cubi, mentre 1 milione di ettari di foreste hanno subito danni ingenti. Molte le polemiche, perché lo Stato, dopo un interessamento iniziale, ha poi perso interesse per la questione, facendo venir meno gli aiuti. Così le foreste francesi sono ancora in convalescenza, anche se molte organizzazioni a livello nazionale lavorano senza sosta per far tornare tutto com’era prima. La tecnica più usata è quella del rimboschimento. Rimane il fatto, però, che lo Stato ha perso per sempre moltissimi alberi centenari!
Ma analizziamo un attimo la tempistica delle due tempeste che in 48 ore gettarono l’intera Francia nel caos: Lothar raggiunse la Finistère (regione dell’ovest del Paese) alle 02:00 am del 26 Dicembre 1999. Undici ore dopo aveva passato Strasburgo (al confine con la Germania) con venti fino a 160 km/h.. Il giorno dopo, 27 Dicembre 1999, un secondo “uragano”, Martin colpì un po’ più a sud, spostandosi sempre dall’Atlantico verso il cuore della Nazione. I venti in questo caso raggiunsero la spaventosa velocità di 240 km/h. Metà dei dipartimenti francesi fu colpita dal disastro, ma la maggior parte dei danni e delle perdite venne registrata nella sola Lorena e nell’Acquitania.
Scendendo ulteriormente nel dettaglio vediamo che Lothar ha portato venti fino a 157.2 km/h a Parigi Orly, a 135.2 a Parigi Aeroporto C. de Gaulle, a 151.9 km/h a Brigognan, paese nel quale per quattro giorni di fila, dal 25 al 28 dicembre, le raffiche di vento hanno sempre superato i 100 km/h. Per ben cinque giorni di fila invece vento oltre i 100 km/h a Penmarch, con raffica massima il giorno 26 a 140.7 km/h. Le Havre, Boulogne, Rouen, Rennes, Mulhouse, in tutte queste città il vento ha spirato con punte massime tra i 120 e i 140 km/h.
Martin ha colpito i giorni 27 e 28 il centro sud della nazione, con raffiche che hanno spirato fino a 161.1 km/h a Saint Saveur, fino a 159.5 a Cape Ferret, fino a 142.4 a Clermont Ferrand e fino a 140.7 a Cape Cepet nei pressi di Tolone.
Vento fortissimo anche in Corsica: a Ile Rousse e Bastia le raffiche hanno superato i 150 km/h.
Anche la Svizzera è stata coinvolta dalla tempesta. Se a Zurigo il vento ha raggiunto i 129.5 km/h, a La Chaux de Fonds tra il 25 ed il 28 si sono registrate le seguenti raffiche di vento (in km/h): 174.1, 201.9, 163, 170.6, con vento medio tra i 70 e gli 80 km/h.
Una conseguenza positiva, se è possibile dire così, gli uragani del dicembre del ’99 l’ hanno avuta: da allora infatti, stante il profondo choc in cui sono state gettate milioni di persone, Meteo France si è dotato di un efficiente sistema di preavviso per eventi meteorologici estremi, come quelli capitati cinque anni fa, che hanno lasciato un segno indelebile nella popolazione francese.
Bibliografia
Articolo del 28 Dicembre 2004 apparso sul sito di “Le Monde”
Dati METAR/SYNOP