L’enfasi con cui si tende a estrapolare il futuro del clima terrestre da un semplice evento accaduto sul Sole ha ben poco di scientifico: fa capo piuttosto a quel senso di esagerazione ormai proprio della nostra civiltà perennemente connessa, rapida nel cogliere la novità, ma priva di memoria storica.
Oggi, 16 luglio, il SIDC (Solar Influences Data Analysis Center) ha certificato un SN (Sunspot number) provvisorio pari a 7: tecnicamente, quasi uno Spotless day, cioè un Sole senza macchie. Potrebbe essere il primo della transizione verso il ciclo 25? Probabile, perché il massimo sembra ormai raggiunto. A questo punto del ciclo tuttavia, che possano verificarsi degli Spotless days non è per nulla eccezionale, né indice d’un Sole destinato ad andare in letargo per i prossimi decenni. Il ciclo 24 non è nemmeno paragonabile a un ciclo del Minimo di Dalton (1798-1823), figuriamoci al Minimo di Maunder (1645-1715). Se anche l’SN odierno fosse stato pari a 0, cioè Spotless day senza discussioni, si sarebbe trattato del primo dal 14 agosto 2011: 35 mesi fa. Un intervallo piuttosto breve rispetto ai cicli 15-23, ma nemmeno degno di nota se paragonato ai cicli precedenti. Durante il ciclo 13, l’ultimo Spotless day si registrò il 27 ottobre 1906; il successivo, che apriva il ciclo 14, il 26 marzo 1908: 17 mesi appena. Durante il ciclo 11, gli Spotless days si esaurirono il 25 settembre 1883, ma riapparvero l’11 gennaio 1885, dando avvio al ciclo 12: erano trascorsi 15,5 mesi. Eppure, anche se quella fase fu caratterizzata da una relativa debolezza (Minimo di Damon), il clima non tornò alle condizioni della Piccola era glaciale.
Ora, non si capisce perché si debba sproloquiare d’un prossimo evento epocale per il clima terrestre, dato che il Sole pare semplicemente riassestarsi ai livelli d’un secolo fa. Da una parte gli assertori del Riscaldamento globale per mano dell’uomo, secondo i quali stiamo già sulla strada dell’apocalisse; dall’altra, i detrattori a ogni costo, speranzosi d’un ritorno all’epoca dei mammut. Ma un po’ di equilibrio, almeno su questi argomenti, non sarebbe una terapia migliore per la nostra salute mentale?