L’Italia risulta dominata dall’azione stabilizzante di un campo di alta pressione che dal Centro Europa si è esteso verso il bacino del Mediterraneo, grazie al fondamentale supporto in quota di matrice Nord Africana. Un tipo d’evoluzione dettata dalla presenza di una vasta area ciclonica sulle Penisola Iberica, in lenta progressione verso il Tirreno meridionale. Di contro abbiamo un’azione stabilizzante particolarmente mite.
Valori termici sopra media, ma ultimamente poche precipitazioni se non locali rovesci pomeridiani dovuti ad attività termo convettiva, tuttavia non in grado di provocare particolari grattacapi a tutte quelle colture agricole in zone pianeggianti o collinari. Va detto comunque che si registra un progressivo aumento dei tassi di umidità relativa dell’aria, mentre nelle prossime 48 ore alcune delle nostre regioni saranno interessate da locali precipitazioni.
Risvolti sul modo agricolo? Senza dubbio. Il periodo in essere rappresenta, in molti casi, la fine delle lavorazioni intese alla preparazione dei letti di semina per le colture primaverili estive. Abbiamo più volte ribadito come sia importante un giusto contenuto d’acqua nel suolo tale da non provocare problemi nel passaggio degli organi di lavoro. Sia in difetto che in eccesso.
Mediamente abbiamo terreni con contenuti d’acqua ottimali, non essendoci stati particolari problemi dal punto di vista di accumuli o carenza prolungate. Locali difficoltà potrebbero essere legate all’ultima ondata di maltempo a carattere freddo, determinante nel creare ritardi nelle semine effettuate o gelate di tipo tardivo.
Da monitorare poi l’eventuale sviluppo precoce di agenti patogeni quali ad esempio le colonie d’afidi ed acari che potrebbero inficiare il normale sviluppo biologico di alcune colture arboree come ad esempio le drupacee, attualmente in fase di avanzata fioritura in molte aree dello stivale. Sarà bene pertanto prestare particolare attenzione specie nei prossimi giorni, allorquando si prevede un ulteriore aumento dei valori termici.