La depressione sui mari meridionali italiani si va lentamente indebolendo, in lenta evoluzione, seppur di poco, verso est-sud/est. Tutta la nuvolosità che ruota attorno alla depressione si è così spostata un po’ più a sud, consentendo l’arrivo di ampi rasserenamenti su buona parte del Nord fin dalle primissime ore della giornata. Il Settentrione è stato così raggiunto dalle propaggini più meridionali di quel ponte anticiclonico proteso dal Vicino Atlantico verso parte del comparto centro-occidentale del Continente Europeo.
Il forte soleggiamento, unito ad una circolazione d’aria secca proveniente dai quadranti settentrionali, ha incentivato una notevole risalita delle temperature. In queste ore del pomeriggio, solitamente le più calde in questo periodo sulle pianure interne del Settentrione, si sono diffusamente raggiunte punte di 24-25 gradi. I picchi termici più alti, pari a 26 gradi, si sono avuti a Bolzano e sulle coste della Riviera Genovese, quest’ultima interessata dai venti di caduta (foehn) in penetrazione attraverso i pendii vallivi appenninici.
Condizioni meteo decisamente diverse sulle regioni centro-meridionali, ampiamente penalizzate dalle spire cicloniche con la nuvolosità in rotazione attorno al minimo ciclonico centrato tra il Tirreno Meridionale ed il Mar Ionio. La presenza dell’intensa copertura nuvolosa, accompagnata da un flusso di correnti fresche proveniente dai Balcani, comporta che un po’ tutto il Centro-Sud registri delle temperature nettamente inferiori a quelle che si sono raggiunte sulle pianure del Nord. Piogge e temporali più frequenti stanno ancora interessando il Sud, le Isole e tutti i versanti adriatici, mentre qualche schiarita si è già affermata sui settori del Medio Tirreno, in particolare la fascia costiera maggiormente protetta rispetto al flusso di correnti orientali in discesa dall’Appennino.
Le precipitazioni hanno interessato con particolare abbondanza soprattutto il foggiano, l’Abruzzo ed il Molise, con disagi derivanti dalla persistenza e continuità dei fenomeni in questi ultimi giorni. Non sono mancati smottamenti e straripamenti di alcuni torrenti, mentre la pioggia ed il freddo risultano essere un’ulteriore problema per gli sfollati del terremoto dell’Aquilano. Fortunatamente entro la serata i fenomeni dovrebbero attenuarsi, grazie all’ulteriore attenuazione di questa depressione in fase di progressivo sfaldamento.
Il bel tempo giunto al Nord non è segnale dell’apertura di un periodo più stabile sul nostro Paese. L’imminente nuovo peggioramento, atteso da domani, piomberà attraverso una goccia fredda in discesa dall’Europa Centrale, attualmente osservabile tra la Danimarca ed il nord della Germania ove è posizionato un ricciolo ciclonico, in graduale movimento verso l’Arco Alpino. Si tratta di un vortice dotato d’aria piuttosto fredda in quota ed il gradiente termico verticale risulterà molto marcato sul Nord, a seguito del caldo odierno. Ciò andrà a generare un’instabilità assai marcata, con acquazzoni e temporali con frequenti caratteristiche grandinigene.