Il 2019 è da record per il Sole e non era stata mai registrata un’attività così bassa da oltre un secolo. La nostra stella è al clou della quiete e nel corso dell’anno il suo disco è rimasto senza macchie per 271 giorni, gli ultimi 34 dei quali consecutivi.
Bisogna tornare indietro al 1913 per un’attività solare più bassa e in quell’anno il sole rimase senza macchie per 311 giorni. Il terzo anno di minimo è stato invece il 2008, quando il Sole è rimasto senza macchie per 268 giorni.
In base alle ultime previsioni elaborate dalla Nasa e dall’ente americano per la ricerca sull’atmosfera e gli oceani, NOAA, l’attuale minimo solare dovrebbe raggiungere il suo picco nella prossima primavera attorno ad aprile 2020, mentre il nuovo massimo è atteso per il luglio del 2025.
Ricordiamo che l’attività solare è scandita da cicli di circa 11 anni ciascuno, il cui ritmo è scandito dalla comparsa periodica e più o meno frequente di macchie correlate all’intensa attività magnetica sulla superficie della nostra stella.
Il record raggiunto potrebbe quindi aumentare ancora da qui ai prossimi mesi. Il sole per ora è in quiete e non si segnalano brillamenti. Questa dinamica solare, con un minimo così importante, può avere delle ricadute piuttosto insidiose.
Una delle conseguenze di un profondo minimo solare come l’attuale è la diminuzione delle tempeste solari, flares e brillamenti, i quali avevano il pregio di allontanare nello spazio i pericolosi raggi cosmici che arrivano sulla terra.
Questi raggi cosmici sono particelle ad alta energia che giungono dallo spazio profondo, ed una attività solare sostenuta è in grado di ricacciare tali raggi diminuendo il loro impatto sull’atmosfera terrestre. I raggi cosmici hanno subìto un aumento del 13% nell’atmosfera terrestre a partire dal 2015.