Ore 9.00 – Fatta colazione prendo il giubotto e con la scusa del troppo freddo per andare in centro in bici, prendo la macchina e parto per il Grappa!
Ore 9.20 sono a metà via, i campi innevati iniziano a sostituire il giallo del bosco e ormai dopo 30 km di strada la cima sembra più vicina.
Ore 9.45 me lo sarei aspettato! Il caterpilar è davanti a me a liberare la strada; non era tanto per i 30 cm di neve, ma il ghiaccio sull’asfalto, se non lo toglieva rischiavo di restare fermo.
Ore 10.00 siamo alla svolta! La ruspa si toglie e mi lascia passare e io continuo verso la strada che va alla cima che era già stata liberata. Mi fermo ogni mezzo chilometro a raccogliere immagini del mondo così nuovo e splendido che mi si apre di fronte.
Ore 10.15 sono in cima! Tutto è sepolto dalla neve, parcheggio l’auto in uno spiazzo bianco, scendo e subito senza preavviso vedo il mare!
Si avete capito bene, il mare! E’ la Laguna Veneta. Subito avevo pensato che fosse il riflesso del sole sulle nuvole, e invece guardando bene intravvedevo isolotti e persino il faro di Chioggia (almeno credo) e qualche grossa nave ormeggiata.
Ore …. non lo so, so solo che ho inizato a scattare foto a più non posso e che non avevo tempo per altro.
I monti a nord delle Alpi erano bianchissimi e il sole si rifletteva sulle loro vette. I boschi del Grappa e quelli dei monti vicini erano bianchi e un silenzo artico dominava sul paesaggio. Mi sembrava di essere in quei luoghi del nord Euorpa dove la taiga si alterna alla pianura, il tutto avvolto dal silenzio e da uno spendito manto bianco.
Sebbene il sole fosse già abbastanza alto, la temperatura si aggirava inorno ai -1/-2°C (altrezza 1800 metri circa).
Sulla strada della salita iniziano a mostrarsi i campi innevati
L’abbevveratoio dove d’estate le mandrie si dissetano d’acqua di montagna è ghiacciato
Le colline sono ricoperte e solo qualche filo d’erba è resistito alla furia del vento
I boschi sembrano immobili e assopiti nel loro gelido sonno
Continuiamo la strada…
Foto e Testi di Fausto Reginato, Chieppelab nel forum MTG
Pubblicato da Davide Mua
Ore 9.00 – Fatta colazione prendo il giubotto e con la scusa del troppo freddo per andare in centro in bici, prendo la macchina e parto per il Grappa! Ore 9.20 sono a metà via, i campi innevati iniziano a sostituire il giallo del bosco e ormai dopo 30 km di strada la cima sembra più vicina. Ore 9.45 me lo sarei aspettato! Il caterpilar è davanti a me a liberare la strada; non era tanto per i 30 cm di neve, ma il ghiaccio sull’asfalto, se non lo toglieva rischiavo di restare fermo. Ore 10.00 siamo alla svolta! La ruspa si toglie e mi lascia passare e io continuo verso la strada che va alla cima che era già stata liberata. Mi fermo ogni mezzo chilometro a raccogliere immagini del mondo così nuovo e splendido che mi si apre di fronte. Ore 10.15 sono in cima! Tutto è sepolto dalla neve, parcheggio l’auto in uno spiazzo bianco, scendo e subito senza preavviso vedo il mare!Si avete capito bene, il mare! E’ la Laguna Veneta. Subito avevo pensato che fosse il riflesso del sole sulle nuvole, e invece guardando bene intravvedevo isolotti e persino il faro di Chioggia (almeno credo) e qualche grossa nave ormeggiata. Ore …. non lo so, so solo che ho inizato a scattare foto a più non posso e che non avevo tempo per altro.Salendo verso l’ossario Italo-Austriaco della Prima Guerra Mondiale, combattuta proprio sotto i miei piedi, non ho potuto fare a meno di riportare i simboli dei sacrifici che i nostri nonni e bisnonni hanno fatto per regalarci l’Italia di oggi. I monti a nord delle Alpi erano bianchissimi e il sole si rifletteva sulle loro vette. I boschi del Grappa e quelli dei monti vicini erano bianchi e un silenzo artico dominava sul paesaggio. Mi sembrava di essere in quei luoghi del nord Euorpa dove la taiga si alterna alla pianura, il tutto avvolto dal silenzio e da uno spendito manto bianco. Sebbene il sole fosse già abbastanza alto, la temperatura si aggirava inorno ai -1/-2°C (altrezza 1800 metri circa). Sulla strada della salita iniziano a mostrarsi i campi innevati L’abbevveratoio dove d’estate le mandrie si dissetano d’acqua di montagna è ghiacciato Le colline sono ricoperte e solo qualche filo d’erba è resistito alla furia del vento I boschi sembrano immobili e assopiti nel loro gelido sonno Continuiamo la strada… Foto e Testi di Fausto Reginato, Chieppelab nel forum MTG Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Davide Mua Inizio Pagina