Al giorno d’oggi sempre più smartphone dispongono di sensori barometrici che servono all’utente per conoscere sia la pressione atmosferica, sia l’altitudine sul livello del mare del luogo dove si trova. Questi dati, se resi disponibili per i servizi meteorologici, sono in grado di fornire una migliore qualità in termini di previsione meteo.
Un recentissimo articolo pubblicato dalla American Meteorological Society (AMS) mette in evidenza le enormi possibilità date dall’esistenza di milioni di smartphone in tutto il mondo (in particolare dei dispositivi dotati di barometro). Il documento si concentra sull’attuale copertura negli Stati Uniti e sulla stima dell’impatto in tutto il mondo nei prossimi anni. Non scordiamoci che diversi terminali di ultima generazione come il Galaxy S5 Samsung o l’Iphone 6 (in diverse versioni) hanno barometri integrati.
L’AMS stima che nel 2016 tra 500 milioni e mille milioni di cellulari intelligenti avranno la capacità di misurare la pressione (oltre alla stima di variabili quali la posizione, l’umidità e la temperatura). Se le agenzie meteorologiche mondiali saranno in grado di ricevere ed elaborare questi dati, la creazione di fitte reti di osservazione dei dati forniti dagli smartphone e altre piattaforme portatili (tablet ad esempio) permetterà di seguire con estrema precisione fenomeni atmosferici a mesoscala che tanti problemi causano anche ai più avanzati sistemi di previsione.
Se le aziende del settore privato o altre organizzazioni in grado di sviluppare le infrastrutture necessarie per raccogliere e condividere questi dati in tempo reale con le agenzie meteorologiche globali, avremo sicuramente un sostanziale miglioramento della qualità della inizializzazione dei modelli numerico-matematici di previsione e una maggiore risoluzione degli stessi.
Un esempio in tal senso è la rete di stazioni meteorologiche di Netatmo, un caso che potrebbe servire come progetto pilota per le osservazioni degli utenti di smpartphones e tablets che potrebbero fornire questi dati in tempo reale: