In una fase in cui le attenzioni dei meteo-appassionati sono rivolte all’evoluzione previsionale del prossimo week-end, con probabile precocissima invernata su gran parte della Penisola, la situazione attuale pone in evidenza nuovamente un bacino centro-occidentale del Mediterraneo facile preda dell’instabilità.
Le acque superficiali del Mediterraneo mantengono effettivamente ancora temperature piuttosto elevate per la stagione: il Tirreno centro-meridionale, i mari meridionali compresi i bacini insulari presentano valori termici dell’ordine dei 22-23 gradi, così come le zone occidentali nei pressi delle Baleari.
Proprio sulle isole Baleari è attiva una circolazione ciclonica, in lieve approfondimento al suolo, con caratteristiche prettamente temporalesche, favorendo eventi di forte intensità non solo sulle stesse isole, ma anche sull’area orientale iberica, già colpita di recente da eventi precipitativi di notevole entità.
Questa prima area instabile è incentivata da un progressivo decadimento barico, che permette l’ingresso di modeste infiltrazioni d’aria umida atlantica. L’indebolimento del campo di pressione è dovuto allo slancio della figura principale di Alta pressione oceanica sempre più verso nord, tanto da trovare un punto d’incontro con la cellula anticiclonica termica con sede sulla Groenlandia.
L’influenza destabilizzante giunge a toccare anche le aree tirreniche e la Sardegna. Sull’isola il peggioramento ha portato fenomeni inizialmente solo sui settori orientali, ma in queste sono in atto vari temporali su molte zone dell’entroterra, grazie al crescente incremento di una situazione atmosferica atta a favorire la convezione.
Nubi medio-alte iniziano a disturbare anche i settori costieri tirrenici centro-settentrionali e la Liguria, ma senza nessun fenomeno collegato in quanto l’attività temporalesca si mantiene solo sul mare aperto, nei pressi della Sardegna orientale.
La seconda zona d’instabilità si concentra invece in prossimità della parte ovest del golfo Libico, poco a sud della Sicilia. Questa struttura, ormai quasi stazionaria da svariati giorni, appare meno vigorosa di quella presente sulla parte occidentale del Mediterraneo, ma resta sempre nelle condizioni d’influenzare con la ritornante settentrionale la Sicilia, specie il versante orientale.
Tale area depressionaria è ormai datata, nemmeno il rinforzo anticiclonico dei giorni precedenti sui settori centro-orientali del Continente è stato in grado di dissiparla totalmente. Entrambe le aree cicloniche si tengono in vita grazie all’alimentazione stessa delle acque del Mediterraneo.
Una svolta radicale della circolazione atmosferica è ormai prossima e già l’attuale scenario barico europeo aiuta bene a descrivere quello che accadrà nel corso dei prossimi giorni. Una lingua d’aria fredda è infatti in procinto d’allungarsi verso l’Europa centro-settentrionale, attualmente parte di queste masse d’aria polare hanno raggiunto le Isole Britanniche.
Il ruolo fondamentale sarà giocato dall’Anticiclone delle Azzorre che rafforzandosi, in slancio meridiano, sul cuore occidentale dell’Europa farà discendere lungo il bordo orientale il flusso di correnti molto fredde.
Inizialmente l’aria fredda si addosserà all’arco Alpino, ma a seguire la graduale rotazione oraria dell’Anticiclone, con asse obliquo proteso verso il Baltico e la Penisola Scandinava, determinerà l’impetuoso ingresso dell’aria fredda, associata a un profondo cut-off, dai quadranti nord/orientali.
Un week-end realmente di stampo invernale sembra attendere la nostra Penisola in caso di ulteriori conferme evolutive, in un periodo in cui l’autunno non ha mostrato nemmeno flebili segnali d’ingresso. Le stranezze meteo non hanno più limite!