Stiamo vivendo una tipica situazione di blocco, annunciata con estrema precisione ben 10 giorni fa dal modello matematico ECMWF. Nelle prossime 24/36 ore, la condizione di blocco tenderà ad esaurirsi per il graduale dissolvimento della depressione che si sta formano sul Mare di Sardegna.
Osservando l’Europa dai 36.000 km del Meteosat, vediamo che tutto il settore occidentale del Continente è interessato da nuvolosità a carattere irregolare, derivante da un moderato flusso di aria fredda di origine artica, che raggiunge la Penisola Iberica, dove le temperature sono generalmente inferiori alla norma, con neve sino a quote medio basse: nevica alle porte di Madrid. Il freddo raggiunge anche l’Algeria: nella Catena dell’Atlante è nevicato sino a 800/1000 metri di quota.
La parte più attiva di una perturbazione a carattere freddo si estende dal Nord della Spagna al Golfo di Biscaglia, fin quasi alla Bretagna e spingerà verso Est il fronte quasi stazionario che si estende dalla Francia all’Algeria. Questa perturbazione interessa marginalmente anche l’Italia, in particolare il settore nord occidentale, con precipitazioni tra il debole ed il moderato, ma persistenti da tre giorni.
La parte più attiva del fronte investe il Sud della Francia, in particolare il settore meridionale della Provenza, dove da 24 ore si segnalano temporali auto-rigeneranti che stanno causando una situazione alluvionale.
Il fronte freddo appena menzionato, tenderà a spostarsi lentamente verso Est, ne osserveremo il suo moto con due mappe esplicative di analisi della situazione isobarica al suolo e dei fronti, che abbiamo inserito in questo report.
In Italia, come anticipato, è presente della nuvolosità persistente su buona parte del Nord Italia, più compatta nel settore occidentale, mentre un modesto strato di nubi è visibile anche sulle Venezie, la Toscana (piove nel nord della regione), l’Umbria e le Marche. Nubi stratificate raggiungono anche la Sardegna, dove le propaggini più attive della perturbazione, si avvicinano minacciose.
Qualche banco di nubi alte e sottili, scorre anche nei cieli del Centro Sud ed in Sicilia, ma qui il tempo è decisamente migliore e si segnalano temperature decisamente più elevate della norma stagionale.
Nella parte bassa dell’immagine è possibile osservare come i cieli anche nel grande deserto del Sahara non siano limpidi e sereni: rileviamo la presenza di stratificazioni nuvolose diffuse, con banchi di nubi più compatte che si stanno dirigendo verso la Libia.
La parte più dinamica del flusso perturbato Atlantico si vede a malapena da questa immagine, infatti scorre nell’estremo Nord, dall’Islanda verso le latitudini del Circolo Polare Artico, per poi iniziare a discendere verso la Russia, dove sta per generare una forte irruzione di aria fredda. Qui si prevedono autentici “blizzard” per la formazione di una profonda depressione sub-artica sulla Scandinavia.
L’attività temporalesca collegata ai diversi sistemi nuvolosi in queste prime ore del mattino è modesta; vorrei segnalare il perdurare di celle temporalesche auto-rigeneranti nella zona del Golfo del Leone, inoltre è interessante osservare l’attività temporalesca che si è avuta nella notte (colore violetto) tra Sardegna e Baleari.
La mappa di analisi al suolo illustra come sull’Italia le isobare si stiano “avvicinando” determinando un moderato gradiente barico, specie sul versante occidentale. La linea di discontinuità (fronte perturbato) è ancora ad Ovest dell’Italia e non riesce a procedere verso Est per la presenza dell’Alta Pressione che si sta intensificando in Adriatico.
Si osservi la genesi di un minimo di Bassa Pressione di 1008 hPa a Sud Ovest della Sardegna, dove la perturbazione tenderà ad intensificarsi. Un secondo minimo di Bassa Pressione è stato individuato nel Golfo di Biscaglia e, come abbiamo detto prima, rappresenta il transito di un impulso di aria fredda. Ad esso si associa una linea d’instabilità.
Nel Nord Atlantico è presente il flusso di correnti zonali (Correnti Atlantiche), mentre in Russia è attiva un’area di Alta Pressione, che come annunciato, sta per migrare verso occidente.
La seconda carta di analisi che alleghiamo, prevede l’evoluzione dei fronti e della distribuzione della pressione al suolo, si potrà da subito osservare, facendo un confronto con la precedente carta, come il sistema frontale presente dalla Francia all’Algeria, in giornata tenda a spingersi verso la Sardegna, dove si prospetta un acuto peggioramento. La parte settentrionale del fronte resterà stazionaria sul Golfo del Leone, scongiurando (ma non tutti i modelli concordano) un’intensificazione delle piogge sul settore nord occidentale italiano.
Rispetto alle precedente carta è possibile apprezzare un ulteriore “avvicinarsi delle isobare” (intensificazione del gradiente barico) nella regione che va dalla Provenza alla Sardegna ed il Tirreno, la Sicilia. Questo farebbe supporre che i venti, per altro già in Burrasca sui mari attorno alla Sardegna e nel Sud della Provenza, possano ulteriormente intensificarsi.
Per osservare la situazione in quota abbiamo selezionato una carta del modello matematico GFS che indica l’altezza del geopotenziale a 500 hPa e la relativa temperatura. In parole semplici, ci illustra a quale altezza dal livello del mare, in decametri (1 decametro sono 10 metri) è misurabile una pressione atmosferica di 500 hPa. Questo tipo di carte vengono anche denominate mappe “topografiche a 500 hPa”, esse sono utili in quanto analizzano le correnti nella libera atmosfera.
Dalla carta s vede che sull’Italia occidentale e la Francia è presente un flusso di correnti intense da Sud Sud Ovest, mentre il centro motore della depressione in quota (vortice) è posizionato sulla Penisola Iberica. Sull’Italia meridionale le temperature in quota sono abbastanza elevate per la stagione, con un valore di -16°C a 500 hPa.
Dalla stessa carta, osservando ad occidente, rileviamo la presenza in pieno Atlantico di un cuneo di Alta Pressione che si protende verso l’Islanda, da lui ne deriva una circolazione di correnti atlantiche estremamente settentrionale.